«Favoletta». M5S sotto accusa
La nota dei No Gronda nel 2013: rischio crolli? Storie Mattarella: tragedia assurda, esame severo delle colpe
ROMA Sergio Mattarella parla a una città ferita e sconvolta, a un Paese scioccato, a un mondo politico che nemmeno di fronte ai morti di Genova riesce a far prevalere il rispetto sulle polemiche. È un abbraccio e un monito, il messaggio del capo dello Stato. Cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime e ai feriti, sui quali «si è abbattuta una disgrazia spaventosa e assurda». Un grazie ai soccorritori e lo sprone ad avviare, dopo i giorni dell’emergenza e della sofferenza, «un esame serio e severo sulle cause». Rabbia, dolore e sgomento non placano lo scontro politico. Se M5S e Lega stemperano le tensioni sulle grandi opere, tra maggioranza e opposizione è già caccia ai colpevoli. Matteo Salvini vuole «i nomi e cognomi dei responsabili passati e presenti, perché è inaccettabile che in Italia si muoia così. Qualcuno deve finire in galera». Il ministro dell’interno lancia la sfida alla Ue: «Se ci sono vincoli esterni che ci impediscono di mettere in sicurezza le scuole o le strade, chiediamoci se è il caso di continuare a rispettarli».
Il Pd non accetta processi. Michele Anzaldi accusa il M5S di aver cambiato idea riguardo al rischio di cedimenti strutturali: «Era una “favoletta” il possibile crollo del Ponte Morandi? La rimozione del post è tardiva». Così infatti, «favoletta», si leggeva nel 2013 sul sito del M5S, schierato con il Comitato No Gronda. Ma dopo la tragedia il messaggio contro la bretella autostradale di Ponente, che il fondatore del Movimento voleva «fermare con l’esercito», è stato rimosso e il Pd chiede trasparenza ai 5 Stelle. Finché a sera Danilo Toninelli compare al Tg2 e accusa di «sciacallaggio» chi collega il crollo con la (mancata) realizzazione della Gronda. Mentre il M5S prende le distanze: «Il sito citato non era una pagina ufficiale del Movimento».
È buio quando il premier Giuseppe Conte arriva sul luogo di «una tragedia inconcepibile in un Paese moderno» e, consapevole che il bilancio delle vittime sia destinato ad aumentare, lancia «un piano di monitoraggio per tutte le infrastrutture». Luigi Di Maio porterà oggi a Genova «la vicinanza dello Stato». E Grillo manda un pensiero alla sua città, che «si trova ad affrontare una tragedia». Per Toninelli «i responsabili dovranno pagare fino all’ultimo». Le indagini sono all’inizio, eppure il ministro va a sentenza: «Su queste infrastrutture non è stata fatta manutenzione. Se si accerteranno responsabilità, il mio ministero si costituirà parte civile».