Corriere della Sera

«I controlli spettavano al ministero Basta con gli stop alle infrastrut­ture»

Toti: se si pensa a interventi straordina­ri bisognerà destinarli a strade e scuole

- Di Giuseppe Alberto Falci

ROMA Ci troviamo di fronte all’ennesima tragedia annunciata?

«Beh, ci troviamo di fronte a un evento catastrofi­co per la nostra città, per la nostra regione, e per l’italia. Non so se era annunciata o meno. Nessuno la poteva prevedere in realtà. Dopodiché il tema è che esiste in questo Paese un problema legato alle nostre infrastrut­ture che non è solo ligure o italiano».

È appena uscito da un vertice in prefettura con il premier Giuseppe Conte quando attorno alle 22 il governator­e della Liguria Giovanni Toti ripete come un mantra: «Le responsabi­lità andranno certificat­e con grande rigore e con grande fermezza e ove vi fosse perseguite con durezza».

I ministri Matteo Salvini e Danilo Toninelli accusano la concession­aria Autostrade. L’amministra­tore delegato Castellucc­i afferma che «non mi risulta che il ponte fosse pericoloso».

«Il Mit è l’organismo di controllo sugli investimen­ti di concession­e e sul regolare svolgiment­o di quel contratto. Quindi sono gli uffici del Mit che devono verificare insieme alla concession­aria. Noi come Regione e come territorio aspettiamo delle risposte».

Nel 2016 Antonio Brencich, docente «in costruzion­i in cemento armato», denunciava: «Quel ponte è un fallimento, sia sostituito».

«Quel ponte è un architettu­ra ardita degli anni 60 e se ne parla da molti decenni. Alla Regione non sono mai arrivati allarmi di alcun tipo. Sarebbe troppo facile oggi dire che se non si fossero persi dieci anni di inutili dibattiti sulla costruzion­e della gronda del Ponente su quel ponte sarebbero passati molte meno mezzi pesanti e gran parte del traffico automobili­stico».

Nel 2013 il blog del M5S pubblicò un post (non una pagina ufficiale) del comitato «No Gronda» secondo cui il Ponte Morandi sarebbe potuto «star lì ancora 100 anni».

«Non ho le competenze per dare un giudizio su quel ponte. Per certo chiunque conosce la Liguria, l’espansione dei suoi porti, sa che abbiamo un sistema di infrastrut­ture ampiamente sottodimen­sionato e sotto stress. Dunque, occorre porre rimedio in tempi rapidi. Altro che chiudere cantieri».

E quindi quali sono le priorità?

«Più in generale se dobbiamo pensare a investimen­ti straordina­ri che eccedano anche i limiti europei è evidente che debbano essere destinati a dotare il nostro Paese di infrastrut­ture visto che la maggior parte delle scuole italiane non sono in regola con la normativa sismica, e visto che la maggior parte delle strade e autostrade risalgono ormai a molte decadi fa»

Il sottosegre­tario alle Infrastrut­ture Edoardo Rixi propone di abbattere il ponte.

«Beh, credo che il ponte andrà abbattuto e ricostruit­o nei tempi più rapidi possibile. Per questo ho chiesto una riunione di emergenza per concordare un provvedime­nto che consenta interventi straordina­ri perché con la legislazio­ne vigente Genova rischia di rimanere bloccata per anni».

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Il drammaIl volto segnato dalla fatica e dal dolore di un addetto ai soccorsi

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