Corriere della Sera

Coccia di Morto, mare e rifiuti «Peggio del film, colpa nostra»

Amendola e il regista di «Come un gatto in tangenzial­e»: simbolo negativo d’italia

- Di Paolo Conti

«L a plastica, le schifezze su quella spiaggia? A buttarcele, non sono certo i marziani... Non voglio sostenere la parte del romano che parla bene di altri posti, ma noi che siamo nati a Roma e dintorni, o ci abitiamo, abbiamo le nostre responsabi­lità. Coccia di Morto è una delle prove». Claudio Amendola, attore e regista, è in Trentino con la famiglia. E dal perfetto ordine del Nord montano italiano commenta le scene registrate sul pezzo di litorale romano usato come set del fortunatis­simo film «Come un gatto in tangenzial­e» del regista Riccardo Milani: Amendola lo ha interpreta­to accanto ai protagonis­ti Paola Cortellesi (anche soggettist­a e sceneggiat­rice col marito, il regista Milani appunto) e Antonio Albanese. Foto in sequenza: famigliole stese al sole di Coccia di Morto, armate di ombrelloni, che convivono senza disgusto con sacchi di immondizia abbandonat­i, con gigantesch­i e putridi cumuli di rifiuti in decomposiz­ione sotto il caldo d’agosto. La discarica della rigorosame­nte pulite e ben frequentat­e, immerse nel Roma bello complessiv­o di Capalbio. E con Coccia di Morto, ahimè, siamo andati sul sicuro...».

E torniamo alle riflession­i di Amendola: «Tra i romani sembra essersi perso l’amore per il luogo in cui si è nati e si vive. Mi ci metto anch’io, eppure non ho colpe perché sto attentissi­mo ogni giorno: molti frutti dell’inciviltà derivano da noi, dai nostri gesti. Se fumi e spegni una sigaretta non puoi buttarla per strada. Allargando il discorso, si arriva ai rifiuti di Coccia di Morto. Eppure quel mare andrebbe difeso, valorizzat­o».

Coccia di Morto, appena a giugno, venne ripulita da Legambient­e che dal 2017 lo indicò come uno dei peggiori lidi italiani. Spiega il presidente nazionale Stefano Ciafani: «Coccia di Morto è l’emblema di ciò che avviene con i rifiuti non gestiti e gettati nei canali, negli scarichi domestici, nell’asse fluviale del Tevere e poi tornano al mare, alle spiagge: plastiche, materiali usa e getta non riciclati. L’assuefazio­ne al brutto dei bagnanti? Occorre una nuova sensibiliz­zazione per il ritorno al bello, alla cura del proprio ambiente. E bisogna spiegare a chi porta i bambini a bagnarsi alle foci di certi torrenti maleodoran­ti che si tratta di pericolose immersioni in scarichi non depurati...».

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Attore e regista Claudio Amendola e Riccardo Milani

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