Il granaio dei Medici sull’arno diventa un incubatore hi tech
Il progetto della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per ospitare nuove imprese e creare posti di lavoro
Potrebbe essere un po’ azzardato il paragone con la famiglia Medici, ma il nome c’è, il luogo anche, così come la funzione di mecenate. Certo, la famiglia fiorentina fu per la storia dell’arte e della letteratura un unicum irripetibile, ma a distanza di oltre 500 anni ci riprova la Fondazione Cassa di risparmio di Firenze che proprio in un granaio della famiglia Medici, costruito lungo l’arno alla fine dei ‘600, si pone l’obiettivo di ricreare uno spazio di rinascimento economico, diventando un «mecenate 4.0». Lo scorso anno la Fondazione ha acquistato per 8,65 milioni da Cassa depositi e prestiti il complesso che in passato fu sede della Caserma Cavalli, dove i fiorentini facevano la visita di leva, dopo essere stato panificio militare e, appunto, granaio, per trasformare un pezzo di storia in un hub digitale per startup, grazie anche alla collaborazione tecnologica con l’incubatore fiorentino di startup Nana Bianca. I lavori al granaio dovrebbero terminare questo autunno.
«Vogliamo ospitare nuove idee e nuove imprese e creare posti di lavoro stabili» aveva detto Umberto Tombari, presidente della Fondazione in occasione della presentazione del progetto partecipato anche da Unifi e da Città metropolitana. L’obiettivo condiviso è quello di attrarre sul ungo periodo, una cinquantina di imprese per supportarle nella crescita e nello sviluppo. Come ha sottolineato l’acri (l’associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio) in un recente rapporto, il ruolo delle Fondazioni deve essere quello di propulsori all’innovazione, di «catalizzatori di risorse finalizzate al pubblico interesse».
E il lavoro di Fondazione Cr Firenze sta andando proprio in questa direzione. Negli ultimi anni la Fondazione ha investito oltre due milioni in progetti che avvicinino il mondo della ricerca a quello aziendale: 600 mila euro sono stati dedicati alle due edizioni del Bando Faber che nella prima edizione ha permesso l’inserimento e l’assunzione (da quest’anno) di sei ricercatori in altrettante aziende. Il secondo bando per un progetto milioni di euro è il totale degli investimenti effettuati dalla Fondazione per progetti innovativi capaci di avvicinare il mondo del lavoro a quello della ricerca biennale chiuderà il 30 novembre. E circa un milione è stato destinato al programma di accelerazione Hubble (sviluppato anch’esso in collaborazione con Nana Bianca e con la Fondazione per la Ricerca e l’innovazione dell’università degli Studi di Firenze) grazie al quale sono già nate 16 aziende sul territorio fiorentino per oltre 50 nuovi posti di lavoro. Ha già attratto investimenti nelle start-up incubate, da parte di Business Angels, Venture Capital e Fondi Pubblici, di oltre 600 mila euro.
L’operazione
L’ente ha acquisito da Cdp (per 8,65 milioni) il complesso che fu sede della Caserma Cavalli