Corriere della Sera

La rivoluzion­e delle serie e il sovranismo televisivo

- Di Aldo Grasso

Con aria molto concentrat­a (è caratteris­tica di questo governo), il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, si è chiesto perché solo in Italia la stagione cinematogr­afica è così corta (per quattro mesi non escono film) e perché le serie tv più seguite dal pubblico sono tutte straniere.

La prima domanda andrebbe rivolta al MIBAC: lo Stato finanzia a fondo perduto troppi film che non escono nemmeno nelle sale e questo non è certamente il modo migliore per far crescere l’industria cinematogr­afica. Per la seconda, basta una semplice constatazi­one: sono più belle. Per molto tempo, la cultura italiana ha snobbato la serialità americana non capendo che alcuni prodotti hanno avuto la capacità, come e forse più dei romanzi, di restituire la complicate­zza del reale, di esplorare temi cruciali per la sensibilit­à condivisa, di costruire un nuovo universo narrativo.

Proprio il formato seriale di questi testi, basato su archi narrativi ampi, che si sviluppano per più stagioni e permettono di indagare in profondità la psicologia dei personaggi, di mostrare i collegamen­ti tra temi ed eventi, si era trasformat­o da una sorta di espediente retorico usato per fidelizzar­e il pubblico popolare (pensiamo a come funzionava il romanzo d’appendice) in una risorsa narrativa ricercata e raffinata. Noi, alla grande serialità, ci siamo arrivati da non molto (la Rai ha fatto poco in questo senso) e, come spesso succede in Italia, come spesso succede a chi scopre le cose in ritardo, c’è già chi ha decretato la fine della serialità televisiva. Forse più per snobismo che per passione o competenza.

La verità è che non abbiamo mai avuto così tanta «buona tv» con cui confrontar­ci, senza peccare di «sovranismo televisivo», senza doverne per forza contrastar­e la concorrenz­a. Fare anche noi «buona tv», questo sì. Questa umile rubrica si concede qualche giorno di vacanza. A settembre!

 ??  ?? Vincitori e vintiSUPER­QUARK Piero AngelaAd agosto vince Rai1: per la divulgazio­ne scientific­a 2.188.000 spettatori, 15,2% di shareIL COMMISSARI­O CLAUDIO ZORN Stephan Luca Novità per Canale 5: 1.522.000 spettatori, 9,8% di share
Vincitori e vintiSUPER­QUARK Piero AngelaAd agosto vince Rai1: per la divulgazio­ne scientific­a 2.188.000 spettatori, 15,2% di shareIL COMMISSARI­O CLAUDIO ZORN Stephan Luca Novità per Canale 5: 1.522.000 spettatori, 9,8% di share
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