Siri: burocrazia disastrosa Per ricostruire un commissario che la scavalchi
«Dobbiamo nominare un ROMA commissario nazionale straordinario per le emergenze sulle infrastrutture». Il leghista Armando Siri, sottosegretario alle Infrastrutture, lancia l’idea. A cosa servirebbe un commissario?
«A bypassare la burocrazia. Le procedure sono un disastro. Serve qualcuno che abbia poteri speciali. Così come ci sarà un commissario che si occuperà della ricostruzione del ponte di Genova». Come le è venuta l’idea?
«Perché ricevo ogni giorno lettere e telefonate da privati disperati e anche da enti pubblici che mi chiedono aiuto. Mi mandano fotografie di ponti e di strade, impauriti. E io non so come rispondere. Io che sono sottosegretario, se metto in moto il meccanismo burocratico e c’è un pericolo concreto, il ponte è già crollato dieci volte prima che si riesca a venirne a capo con gli uffici». Ne ha già parlato con gli alleati?
«No, devo ancora parlarne con Toninelli. Ma io sono per temperamento un proattivo, un problem solver, devo dare risposte. Siamo il Paese delle polemiche, è arrivato il momento di risolvere i
problemi». Chi potrebbe fare il commissario?
«Serve un tecnico preparato. Il profilo dovrebbe essere quello di un manager esperto. Dobbiamo lasciare il segno, fare le cose».
Per la verità, i 5 Stelle finora si sono distinti per non fare, cioè per bloccare opere e infrastrutture.
«Lo so, è vero, abbiamo visioni molto diverse su certe cose, non è una novità. Ma sono sicuro che si possa trovare un giusto punto di equilibrio».