Corriere della Sera

Si cercano ancora cinque persone dentro il cratere

- G. Fas.

DALLA NOSTRA INVIATA

GENOVA «Quanto tempo ci vorrà? Quello che serve. Ma li troveremo, questo è certo». Riassume così la situazione Luciano Pacelli, comandante degli Usar della Lombardia. Le sue squadre di Vigili del fuoco — Urban search and rescue — si occupano della ricerca dei dispersi in mezzo alle macerie e sulla scena del ponte crollato i dispersi sono da ieri ufficialme­nte cinque. Decisament­e meno del numero ipotizzato il giorno prima dal procurator­e Francesco Cozzi («fra 10 e 20», aveva detto).

Dei cinque che mancano all’appello — una volta incrociate le segnalazio­ni, i filmati delle telecamere di Autostrade, i resti di automobili o gli oggetti ritrovati, — tre sono della stessa famiglia. Martedì erano arrivati a Genova da Oleggio, in provincia di Novara, e stavano andando in vacanza. Direzione: porto di Livorno, dove si sarebbero imbarcati per l’isola d’elba. Cristian Cecala, il capofamigl­ia, ha 43 anni ed era in viaggio con la moglie Dawna Munroe, una giamaicana sposata dieci anni fa, e con la loro bambina, Crystal, 9 anni.

Si sa poco o niente di Albert, un disperso che dovrebbe essere di nazionalit­à tedesca. L’altra persona che si cerca sotto le macerie è Mirko, l’operaio dell’amiu che lavorava proprio sotto la parte crollata assieme al collega Bruno, tra i primi corpi estratti senza vita. Al lavoro, nell’alveo del Polcevera invaso dalle macerie, ci sono 340 Vigili del fuoco. «Partiamo dall’idea che purtroppo sono lì anche se speriamo che arrivi qualcuno a dirci che non è vero» ragiona Pacelli. Che promette: «Setaccerem­o ogni metro quadro finché non avremo la certezza che lì sotto non ci sia più nessuno».

Persone date per disperse e poi ritrovate ce ne sono state diverse fra martedì e oggi: segnalate da qualcuno che ipotizzava potessero essere sul ponte al momento del crollo e che invece hanno poi fatto sapere di trovarsi altrove.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy