«Lo stop soluzione peggiore del male Rischia di guadagnarci solo la società»
Di Pietro: firmai io la convenzione da ministro, ma non secretai nulla
«Sulla tragedia di Genova ci sono più livelli di responsabilità», dice Antonio Di Pietro, ministro delle Infrastrutture nel 2007, nei giorni della sigla della convenzione tra Anas e Autostrade per l’italia.
Insomma, di chi sono a suo parere le responsabilità?
«Il controllo spetta al concedente che a norma della convenzione firmata ha il diritto dovere di monitorare la buona esecuzione dei lavori, la perfetta manutenzione e i continui interventi di ripristino. Tutto ciò dal 2007 al 2012 è stato appannaggio dell’anas. Ma dal 2013, stando a una norma di legge, è diventato direttamente compito del ministero delle Infrastrutture ed in particolare è stata istituita una struttura ad hoc che si chiama “Vigilanza sulla concessione autostradale”».
Tradotto: il responsabile è il dicastero di Danilo Toninelli?
«È vero che c’è una responsabilità da parte di Autostrade sull’omessa manutenzione e sull’omesso ripristino. Ma è anche vero che c’è un omesso controllo da parte del ministero delle Infrastrutture».
Per quale motivo gli allegati della convenzione sono stati secretati?
«Io non ho secretato nulla. Ricordo che ogni secretazione deve essere fatta con un provvedimento. E allora faccio un appello: tiriamo fuori il provvedimento che ha disposto il segreto e vediamo cosa c’è scritto e chi l’ha firmato».
Il ministro delle Infrastrutture ripete che il governo si costituirà parte civile.
«Un’uscita intempestiva e inopportuna perché solo alla conclusione dell’iter processuale si conosceranno i responsabili. Ma, occorre ripeterlo, ci sono più livelli di responsabilità».
Al dicastero spettava controllare Sbaglia a dire di costituirsi parte civile prima che si accertino i colpevoli
A cosa si riferisce?
«C’è una responsabilità politica e istituzionale degli esecutivi di centro, destra e sinistra che non hanno visto, non hanno riflettuto e non hanno operato su alcune priorità, come ad esempio, il rischio della vita delle persone».
Intanto il governo ha già attivato l’iter di revoca della concessione.
«È la soluzione peggiore del male. Un danno per lo Stato. Perché difficilmente porterà a un risultato adeguato. Il rischio è che l’unico a guadagnarci sarà Autostrade».
E allora come si sarebbe dovuto comportare l’esecutivo?
«Ci sono altre misure, ad esempio è possibile ridiscutere i livelli di pedaggio in base alla tenuta in efficienza del sistema. Oppure si può aumentare la quota di utili da destinare alla manutenzione».