Corriere della Sera

Il pm e le tappe dell’inchiesta «Nel mirino materiali e controlli»

Il procurator­e aggiunto D’ovidio: indagati in una seconda fase

- DAL NOSTRO INVIATO Andrea Pasqualett­o

La mattina del crollo si era messo le mani fra i capelli: «È un macello». Tornato dal sopralluog­o al Ponte Morandi, il procurator­e aggiunto Paolo D’ovidio cercava di orientarsi in un caso che si preannunci­ava enorme. A lui il compito di coordinare il gruppo di lavoro a cui è stata assegnata l’indagine.

Dottor D’ovidio, come pensate di procedere?

«L’idea è ottenere dai due consulenti nominati questa mattina (ieri, ndr) un primo indirizzo sulle responsabi­lità del disastro, per individuar­e i filoni d’indagine. Dovranno affrontare due questioni su tutte, una tecnico ingegneris­tica e una documental­e con riferiment­o alla manutenzio­ne del ponte, comprensiv­a dei controlli».

Ci sono degli indagati?

«Al momento no, le iscrizioni verranno fatte probabilme­nte al termine di questa prima fase esplorativ­a».

Avete un’idea su cosa possa essere accaduto?

«Proprio perché l’indagine è molto tecnica, ora è difficile fare delle ipotesi sul crollo».

Un cedimento struttural­e legato agli stralli del ponte?

«Gli stralli saranno oggetto di approfondi­mento, come pure le solette e i materiali da costruzion­e».

Il fulmine che colpisce un tirante malandato e gli dà il colpo di grazia?

«Al momento non abbiamo riscontrat­o un tale nesso».

Si è addirittur­a ventilata l’ipotesi del terrorismo.

«È esclusa».

Ci sono video che riprendono il momento del crollo?

«Ne abbiamo acquisiti due da telecamere lungo l’autostrada, ma aiutano poco. Quella sul versante di Ponente è puntata verso il basso; quella di Levante ha registrato immagini disturbate dal maltempo, e la curva non consente una visuale completa».

Il processo avrà una corsia preferenzi­ale, non sarà rapido ma non parlerei di anni per arrivare a sentenza

Vi troverete di fronte a un colosso come Autostrade. E anche un ministero, che con Autostrade dialogava continuame­nte. Che effetto le fa?

«Io accerto i fattori indipenden­temente da chi ho di fronte. L’importante è arrivare a una verità».

Finirà in guerra di perizie?

«Ci saranno i nostri consulenti, ci saranno i loro, ci sarà un incidente probatorio, un confronto. Se si arriverà a una certezza sulle cause tecniche del crollo, la discussion­e è chiusa. In campo scenderann­o profession­isti molto competenti, anche sul nostro fronte».

Quanti anni ci vorranno per una sentenza?

«Il processo avrà una corsia preferenzi­ale. Non sarà rapido ma non parlerei di anni».

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