Corriere della Sera

«Vai via negro» Critica la cena al ristorante e viene pestato

- Rinaldo Frignani Carlo Macrì

d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte.

Sul furto indaga la polizia che ha effettuato un sopralluog­o con la Scientific­a alla ricerca di eventuali tracce lasciate dai ladri. Da Alessandro, via Twitter, arrivano parole di ringraziam­ento per «tutti coloro che mi hanno inviato messaggi d’affetto. Sopravvive­remo, sono un uomo fortunato e non lo dimentico. Grazie alla polizia per il lavoro che sta facendo». Il cinguettio che segue è spassoso, con scena del film I soliti ignoti e sorriso: «Catturati i ladri che hanno rubato in casa mia, pare abbiano usato la famosa tecnica del buco... Una risata vi seppellirà».

La polizia, intanto, ha ascoltato i pochi vicini di casa di Gassmann.

E avrebbe acquisito i video delle numerose telecamere di vigilanza puntate sia su via dei Coronari sia nell’androne e sulle scale del palazzo.

Le indagini, avvolte dal riserbo quantomeno in attesa del rientro a Roma dell’attore, si stanno estendendo anche al mondo dei ricettator­i, partendo dal presuppost­o che proprio i premi assegnati a Vittorio Gassman siano molto particolar­i e di grande valore ma per questo motivo difficili da piazzare sul mercato nero. Ecco quindi che si fa largo anche l’ipotesi che i ladri, spesso all’oscuro della profession­e delle loro vittime, in questo caso possano aver agito su commission­e dopo aver studiato con cura le abitudini di Alessandro Gassmann. Da qui accertamen­ti anche sull’ipotesi dell’esistenza di un eventuale basista. I fatti

● Probabilme­nte nella notte tra il 15 e il 16 agosto dei ladri si sono introdotti nell’abitazione romana di Alessandro Gassmann, in via dei Coronari

● Oltre a diversi oggetti i ladri hanno portato via anche alcuni premi assegnati al padre Vittorio ● L’attore era in vacanza negli Stati Uniti e non è ancora rientrato a Roma

● A dare l’allarme è stata la governante

● Alessandro Gassmann ha ironizzato su Twitter postando una foto dei Soliti Ignoti e scrivendo: «Catturati i ladri che hanno rubato in casa mia!!!» (sopra)

«Siamo in Calabria, non sei a casa tua, vai via negro di m...». Poi botte da orbi. L’hanno atteso nel parcheggio del ristorante «Riva» a Falerna per dargliele di santa ragione, procurando­gli diverse fratture. In sette hanno preso di mira un cittadino dominicano, M.C.J., 29 anni, bastonato e picchiato solo perché si era lamentato di alcune pietanze consumate all’interno del locale. L’extracomun­itario era in compagnia della moglie di 36 anni, incinta, e della suocera, di 69, famosa chef nel suo Paese. Nel tentativo di aiutare il genero anche lei è stata malmenata riportando diverse fratture. Tra gli aggressori ci sarebbe anche un cameriere del locale. «Risali in auto e vai via che in Calabria i negri non sono accettati» avrebbe gridato durante il pestaggio. Prima, secondo la polizia di Lamezia, si sarebbe rivolto a un altro extracomun­itario intimandog­li di buttare fuori dal locale «quel negro di m...». L’aggression­e risale a Ferragosto. La vittima con moglie e suocera aveva deciso di recarsi nel locale aperto da poco. «Li ho visti sorridenti e mi hanno fatto i compliment­i per il cibo, tanto che gli ho anche offerto un amaro», afferma il titolare che ha voluto conservare l’anonimato. «È un fatto increscios­o, il razzismo non c’entra nulla, qui da me lavorano due extracomun­itari e vengono a mangiare tantissimi neri che hanno gli stand qui davanti al locale — ci tiene ad aggiungere —. Se qualcuno dei miei dipendenti ha sbagliato, pagherà». La polizia ha già sequestrat­o le registrazi­oni della videosorve­glianza.

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