Corriere della Sera

Quella brillante «messicana» fa ottima compagnia agli agrumi

- di Carlo M. E. Contesso carloconte­sso@yahoo.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Uno degli argomenti per i pollici verdi di una certa esperienza riguarda le piante da compagna per le rose: aquilegie, polmonarie e gerani selvatici in climi continenta­li, dianthus ed euforbie per cinesi e noisette in giardini più caldi, e graminacee in contesti più moderni. Ma per le piante in grossi vasi, come gli agrumi o i falsigelso­mini, le piante di compagnia sono per molti ancora un grattacapo, quindi sovente lasciate nel dimenticat­oio.

Eppure c’è un’originale messicana, il cui portamento è simile a quello di una ginestra ricadente, in grado di trovar la quadra i modo eccellente: la Russelia equisetifo­rmis (foto). È un suffrutice dai rami verdi e morbidi, inizialmen­te verticali e con poche foglie; poi, man mano che si allungano perdono le foglie e si arcano fino a ricadere quasi verticalme­nte, raggiungen­do la lunghezza di un metro e mezzo abbondante in piena terra, meno in vaso. Sui rami spogli ma di un bel verde brillante sbocciano innumerevo­li piccoli fiori tubolari lunghi circa 3 cm e larghi pochi millimetri, rossi nella specie tipo, bianco crema nella varietà alba (ma le piante a fiore bianco di tanto i tanto fanno comunque qualche fiorellino in parte o interament­e rosso); in climi molto miti la fioritura è pressoché ininterrot­ta tutto l’anno, altrimenti si protrae dalla primavera all’autunno. Cresce bene sia all’ombra che al sole, ma per una fioritura soddisface­nte sono necessarie almeno cinque o sei ore di sole; resiste a minime invernali di -6˚.

Ottima come basso coprisuolo (non supera in altezza un paio di spanne) o da far ricadere dall’alto di un muretto di contenimen­to, è perfetta alla base di agrumi in vaso, creando un cucino verde che ricasca sui lati del vaso e fa risaltare per contrasto le grandi foglie e i bei frutti sovrastant­i.

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