Corriere della Sera

Funerali, il dolore e le polemiche

Applausi al capo dello Stato, ai ministri e ai Vigili del fuoco, fischi ai rappresent­anti pd. Le vittime salgono a 43 Mattarella: ora la verità con rigore. Autostrade offre mezzo miliardo. Di Maio: no a elemosine

- Di Giusi Fasano

Genova si è raccolta attorno alle sue vittime, nel giorno del lutto nazionale. I morti sono saliti a 43. Al funerale, celebrato dall’arcivescov­o Bagnasco, presenti tutte le autorità dello Stato. «Ora la verità con rigore» ha detto il presidente Mattarella. Applausi al capo dello Stato, ai ministri e ai Vigili del fuoco. Mentre fischi hanno accolto i rappresent­anti del Pd giunti per le esequie. Autostrade ha offerto mezzo miliardo e promesso un nuovo ponte in otto mesi. Secca la replica del ministro Di Maio: no alle elemosine.

Le mani. Quelle che una madre stringe forte ai suoi figli perché «papà ci guarda, state qui vicino a me». Quelle giunte di un uomo che le tiene in alto, come se volesse mostrare al cielo la sua preghiera. Le mani dei Vigili del fuoco che sfiorano con delicatezz­a le diciannove bare in fila davanti all’altare. Quelle del vescovo che si muovono per benedire e quelle dei politici appoggiate su spalle sconosciut­e, scosse dai singhiozzi.

L’addio di Genova alle vittime del ponte Morandi è stato anche questo. Le mani — soprattutt­o gli applausi — per segnare la differenza fra la commozione e la rabbia.

Padiglione Jean Nouvelle della Fiera. Sono le dieci e manca ancora un’ora e mezza all’inizio della cerimonia funebre quando due squadre dei Vigili del fuoco arrivano a rendere omaggio a chi non si è salvato. Passano in mezzo alla folla e il brusio generale diventa silenzio, si trasforma in un lunghissim­o applauso sincero. Commuove tutti, loro per primi. E da ora in poi la folla farà lo stesso con ognuna delle squadre che arriverà. Un trattament­o riservato soltanto a loro, ai pompieri, e al governo che poco prima delle 11.30 passerà davanti alle transenne con Matteo Salvini in testa, seguito dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e da Luigi Di Maio.

Nello specchio di questo tempo ci sono anche le mani immobili davanti al passaggio dell’ex ministro della Difesa Roberta Pinotti e del segretario del Pd Maurizio Martina. Per loro, che sono venuti a mettere la faccia su una scena certo non semplice da affrontare, al posto degli applausi i fischi e qualche «vergogna» urlato dal fondo del padiglione. Passano le transenne, arrivano dietro l’ultima fila di sedie e per un bel po’ se ne stanno lì in piedi e muti, come scioccati da quel passaggio.

Pochi metri più avanti ci sono le bare, c’è l’umanità dolente delle famiglie che piangono un padre, un figlio, un marito, una sorella. Il vescovo Bagnasco ci mette due minuti a leggere i nomi di tutte le vittime e, in sottofondo, ancora una volta, un applauso. Il viadotto crollato «ha provocato uno squarcio nel cuore della città — dice lui nell’omelia —, una ferita profonda che nessuna doverosa giustizia può cancellare». Di quella ferita profonda il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dirà poco prima di tornare a Roma (dopo aver visto il ponte crollato e dopo i funerali) che è una «tragedia inaccettab­ile», chiedendo un «accertamen­to rigoroso e sollecito delle responsabi­lità» e ricordando il «dovere di assicurare al Paese la sicurezza dei trasporti».

Quando la cerimonia funebre è finita fra i parenti delle vittime un commosso presidente della Camera Roberto Fico ha abbassato la testa e senza girare troppo intorno alle parole ha detto che «io chiedo scusa a nome dello Stato, anche se non è mia oggi la colpa per quello che può non aver fatto negli ultimi anni». Qualche passo più in là il vicepremie­r Luigi Di Maio è stato avvicinato da un ragazzino che gli ha sussurrato nell’orecchio: «Ti prego, ti prego, fagli il c...». E lui: «Te lo giuro, lo farò. Quelli di Autostrade i nostri ponti e le nostre strade non li gestiranno mai più». A una signora che gli spiegava della figlia sfollata ha detto: «La casa non dovrà ricomprarl­a, stia tranquilla. Gliela regaleremo noi».

Il ministro Salvini si è fermato a lungo davanti a ciascuna delle bare, si è lasciato abbracciar­e, ha stretto le mani delle vedove, ha trovato parole di conforto per i ragazzini rimasti orfani e per i morti degli altri Paesi. Una ragazza (forse la figlia di una delle vittime) gli ha chiesto di fare un selfie assieme e lui l’ha fatto, il rapper Frankie hi-nrg mc ha pubblicato l’immagine sui social e si è scatenata una polemica. La parlamenta­re del Pd Alessia

La promessa di Di Maio a un bambino: «Autostrade non gestirà più i nostri ponti»

Morani ha attaccato il ministro dell’interno: «Può essere così impunement­e superato il limite della decenza?». Salvini ha replicato con un tweet nel pomeriggio: «Voglio meritarmi con i fatti questo affetto e questa fiducia che mi hanno commosso oggi a Genova. Il mio impegno è lottare per giustizia, verità e sicurezza». Poi in serata a Marina di Pietrasant­a ha spiegato: «C’è un rapper cretino che fa polemica perché dice che con alcune persone ho fatto una foto quando oggi ero a Genova. Questa è l’estate in cui l’opposizion­e la fanno i rapper ed i cantanti. Sono orgoglioso di tutti gli abbracci che ho ricevuto anche oggi a Genova e a questi poveretti non rispondo neanche».

Più discreto, voce sommessa e parole con il contagocce per il premier Giuseppe Conte, quasi spaesato davanti a tutto quel dolore e al suo primo funerale di Stato, alla sua prima apparizion­e in pubblico per un fatto così funesto.

Sono smarriti quasi quanto lui anche i giocatori della Sampdoria e del Genoa che arrivano insieme e si siedono gli uni accanto agli altri facendo saltare il cerimonial­e che li voleva separati. Si scambiano qual-

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (77 anni), abbraccia uno dei parenti delle vittime del ponte di Genova
 ??  ?? La catena umanaUna catena umana rivolta verso il mare in ricordo delle vittime del ponte crollato a Genova. È stata formata alle 11 di ieri tra Noli, Spotorno e Bergeggi, in provincia di Savona
La catena umanaUna catena umana rivolta verso il mare in ricordo delle vittime del ponte crollato a Genova. È stata formata alle 11 di ieri tra Noli, Spotorno e Bergeggi, in provincia di Savona

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