L’imbarazzo nel Pd Esposito: il popolo ora è contro di noi
d Non è stata claque. Sono fasi storiche e in questo momento è così Stefano Esposito
d Fischi? Non confermati dai presenti Un esposto contro Casalino Michele Anzaldi
ROMA Ovazioni e perfino selfie per Matteo Salvini e Luigi Di Maio, urla e silenzio gelido per Maurizio Martina e Roberta Pinotti. La reazione della folla ai funerali di Stato rende plasticamente il momento di difficoltà del Partito democratico e la sintonia del governo gialloverde con la cittadinanza.
I funerali si sono trasformati, a un certo punto, in un atto di accusa contro il Pd, con Martina e Pinotti che sono stati oggetto di grida e di «buu». In un clima ostile, si sono levate urla come «andatevene» e «basta» e «vergogna». Sulla Rete in molti si interrogano sulla spontaneità o meno di applausi e fischi. Martina e Pinotti preferiscono non commentare. Stefano Esposito, invece, spiega: «Vedo diversi miei colleghi su Twitter dire che si è trattato di una claque organizzata. Beh no, questo è il sentimento popolare. Sono fasi storiche e in questo momento è così. Siamo usciti perdenti, abbiamo parlato di populismo e lo vediamo applicato. C’è una parte consistente del Paese che vuole sentirsi dire le cose che dicono Salvini e Di Maio e non interessa loro se le cose sono giuste o no». Ma il Pd non ha nulla da rimproverarsi? «In questo caso nulla. Ma siamo abituati a fare autocritiche, alcune sono durate decenni. Il punto è che sono cambiate le regole, non è più calcio, è rugby. Se non cambi, finisci tra le vecchie glorie e appendi le scarpe al chiodo. Bisogna attrezzarsi per combattere». E per combattere, aggiunge Esposito, «serve una classe dirigente preparata. E serve un nuovo modo di comunicare: Lega e 5 Stelle sono una macchina da guerra spaventosa, se pensiamo che basti qualche agenzia e qualche tweet, sbagliamo di grosso».
Sono in molti a non voler commentare: «In una tragedia come questa — spiega una deputata — vedere questo tifo da stadio mi ferisce profondamente e proprio per questo non voglio partecipare. Sarebbe una mancanza di rispetto per le vittime».
Alcuni se la prendono con Salvini per il selfie, mentre Michele Anzaldi minimizza sui fischi — «non confermati da molti dei presenti e dai video» — e attacca Rocco Casalino, che su questo ha mandato alla stampa un sms scrivendo «Sono curioso di leggere i giornali domani»: «Presenterò un esposto alla Corte dei conti e all’agcom per sapere se è lecito che il portavoce di Palazzo Chigi, pagato con i soldi degli italiani per curare la comunicazione istituzionale del governo, faccia falsa propaganda contro un partito di opposizione. È una distrazione di risorse pubbliche? È un abuso di potere? Il presidente del Consiglio Conte farebbe bene a licenziare in tronco Casalino, prima di incorrere in guai con la giustizia contabile».