Stanziati altri 28,5 milioni E sulla revoca resta la linea dura
Toninelli riferirà in Parlamento il 27 agosto Salvini alla Versiliana, cena con Bocelli
ROMA La linea del governo contro la società Autostrade resta durissima. Lo annuncia Luigi Di Maio, lo conferma il premier Conte, segue (apparentemente con qualche cautela in più) anche Matteo Salvini: va revocata la concessione, nonostante la disponibilità della società a riparare i danni, costruire il ponte crollato a Genova e risarcire le vittime.
È netto il leader del M5S: «L’unica strada che il governo seguirà è quella di andare avanti con la procedura di revoca. Le loro scuse servono a poco e non vi è il modo di alleviare le sofferenze di una città distrutta dal dolore. Oggi — dice il vicepremier — abbiamo fatto una promessa ai familiari delle vittime e a tutti i cittadini rimasti coinvolti nella tragedia di Genova, e la onoreremo andando fino in fondo». Come? «Non accettando elemosine da Autostrade. Pretendiamo risarcimenti credibili, e non vi sarà alcun baratto».
Il governo, ieri, ha tenuto un Consiglio dei ministri straordinario, stanziando altri 28,5 milioni di euro per la prima emergenza dopo i 5 già annunciati, e fa sapere che sono stati riscontrati «gravissimi inadempimenti», e quindi si avvia «in modo formale la contestazione» a Società Autostrade. Ma si aggiunge che si valuteranno «le iniziative di risarcimento anche in forma specifica per i danni patrimoniali e non patrimoniali».
Nel frattempo, però, Matteo Salvini sembra usare toni più cauti rispetto agli alleati. Certo, anche il leader della Lega è duro con Autostrade: «Ho visto che hanno chiesto scusa e metteranno dei soldi: meglio tardi che mai. Ma se qualcuno pensa che con questo possa pagare per le colpe, ha sbagliato: è il minimo sindacale». Sulla revoca della concessione però non si sbilancia più di tanto: «Non si possono fare le cose a metà, all’italiana. Autostrade gestisce 3.000 km in Italia e l’anno scorso si è portata in tasca 3,5 miliardi dai pedaggi pagati. Fosse per me la concessione la toglierei...». E però «gli avvocati stanno lavorando, si aprirà un contenzioso. Io voglio che gli italiani paghino il giusto. Sono a favore dell’intervento dei privati, non sono per lo Stato che interviene su tutto».
Che quindi le posizioni all’interno del governo non coincidano, e non solo su questo punto, è un fatto. Salvini però — parlando alla manifestazione «La Versiliana» dove accusa l’opposizione di essere rappresentata ormai solo «da rapper e cantanti, ce n’è uno cretino che mi criticava oggi a Genova per una foto» (un selfie con una ragazza durante i funerali di Stato che ha fatto il giro del web, ndr) — assicura che farà «di tutto» per far durare cinque anni il governo, anche, così almeno dice il vicepremier, senza tagliare i ponti con gli alleati del centrodestra («Dovremo conquistare la Toscana», dice). In ogni caso, dice, non farà come Renzi: «Ogni giorno che Dio manda in terra mi dico: “Matteo ti chiami come quell’altro ma non ti montare la testa come lui”».
Si vedrà se la maggioranza si muoverà compatta nelle prossime settimane. Il 27 agosto il ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli, riferirà alle commissioni competenti, e il 4 settembre ci sarà il voto delle risoluzioni in Aula sulle comunicazioni del governo. Mentre, sempre per il M5S, è il presidente della Camera Roberto Fico a chiedere unità: «È fondamentale lavorare insieme in modo unito per individuare gli strumenti e gli interventi migliori per dare ai cittadini le risposte che attendono. Tutte le forze politiche, tutte le istituzioni hanno questo dovere morale per il bene comune» e il primo passo sarebbe un documento unitario di tutto il Parlamento.
Intanto, ieri sera, Salvini ha cenato in Versilia, ospite del tenore Andrea Bocelli nella villa di Forte dei Marmi.
Il Consiglio a Genova Il consiglio dei ministri si è tenuto a Genova in via straordinaria subito dopo i funerali