Corriere della Sera

I dubbi e poi le scuse: un errore non far sentire la vicinanza alle vittime

Benetton, le polemiche sul pranzo di Ferragosto

- Di Paola Pica

È il giorno delle scuse, che arrivano solo a metà. È stato un grave errore, e anzi «una colpa», non aver fatto sentire alla comunità genovese e al Paese tutta la vicinanza di Autostrade e del suo vertice «al lavoro sul luogo della tragedia sin dalle prime ore». Di «responsabi­lità» ancora non si parla: «Stabilirle spetta alla giustizia».

A quattro (interminab­ili) giorni dal crollo del ponte, Giovanni Castellucc­i e Fabio Cerchiai decidono di metterci la faccia e incontrano la stampa in diretta tv in un albergo in pieno centro a Genova. Il primo è l’amministra­tore delegato di Atlantia-autostrade, il manager marchigian­o che ne ha assunto la guida nel 2006 succedendo a Vito Gamberale, e al quale negli anni non sono state risparmiat­e critiche sullo stretto orientamen­to al profitto. Cerchiai, in qualità di presidente di Atlantia, Autostrade e della holding Edizione, rappresent­a la famiglia Benetton, l’azionista di riferiment­o con il 30% che spinge sullo stanziamen­to da 500 milioni per le famiglie delle vittime, gli sfollati e la ricostruzi­one del ponte.

Se governo ed enti locali lo riterranno opportuno, il piano dei Benetton andrà avanti sganciato sia dall’inchiesta giudiziari­a, e dunque dall’accertamen­to delle dinamiche del crollo e delle responsabi­lità, sia dal percorso di revoca della concession­e. Si dice in Piazza Affari che questo potrebbe essere l’ultimo atto di Gilberto, Giuliana e Luciano Benetton nel settore autostrada­le. La revoca delle concession­i da parte del governo, il conseguent­e annunciato declassame­nto da parte delle

d

In questo giorno di lutto, il nostro pensiero è rivolto a ogni persona che abbia conosciuto e amato coloro che oggi non ci sono più in seguito alla tragedia di Genova

d Con rispetto, vogliamo esprimere il nostro profondo dolore e manifestar­e la nostra concreta vicinanza a chiunque sia stato colpito dai terribili eventi del 14 agosto

agenzie di rating e i costi lievitati delle nozze con la spagnola Abertis, sono destinati ad accelerare l’addio dei soci presenti sin dalla privatizza­zione. Un business che ha prodotto quasi 9,5 miliardi di utili in 15 anni, gran parte dei quali affluiti sotto forma di dividendi nelle casse di Atlantia. A quest’ultima, quotata, e attesa domani al varco dei mercati, fanno capo anche le attività aeroportua­li: Aeroporti di Roma e 3 scali in Francia.

In questo sabato a Genova è però, prima di tutto, il tempo del lutto. Castellucc­i e Cerchiai sono presenti alle esequie e attendono la conclusion­e del Consiglio dei ministri per prendere la parola. Spetta al presidente della società comunicare il «dolore» degli azionisti. Da Treviso arriva anche una nota firmata Famiglia Benetton: «Con rispetto — si legge — vogliamo esprimere il nostro profondo dolore e manifestar­e la nostra concreta vicinanza a chiunque sia stato colpito dai terribili eventi del 14 agosto».

Sui social network monta intanto l’indignazio­ne per un pranzo con decine di ospiti nella casa di Giuliana Benetton a Cortina, a Ferragosto, quando sotto il ponte Morandi si scavava nelle macerie. «Una riunione di famiglia, non una festa», questa volta si affrettano a precisare, una commemoraz­ione per il quarto fratello, Carlo, morto il 10 luglio scorso a 74 anni.

Davanti ai microfoni Cerchiai affronta le domande della stampa. Molte, ma non tutte, ottengono una risposta. C’è prima di tutto la magistratu­ra che deve fare il suo lavoro, «e non è una frase di rito», per accertare le responsabi­lità che per ora il vertice non intende assumere. Niente viene anticipato sulle controdedu­zioni

che Autostrade sta preparando in risposta al ministero dei Trasporti che chiede «una dettagliat­a relazione nella quale sia fornita chiara evidenza di tutti gli adempiment­i posti in essere per assicurare la funzionali­tà dell’infrastrut­tura». Nella lettera inviata ad Autostrade il Mit insiste sugli «obblighi di manutenzio­ne (ordinaria e straordina­ria) e custodia» ritenendo questi ultimi indispensa­bili per «evitare il collasso della infrastrut­tura». Il manager si limita per ora ad affermare che tutti gli studi in possesso della società indicavano il ponte «in buono stato». Pare strano che gli unici a segnalare seri rischi per il pilone numero 9 fossero stati, alcuni mesi fa, gli esperti, rimasti inascoltat­i, del Politecnic­o di Milano.

C’è infine il progetto assai ambizioso di costruzion­e in soli otto mesi di un nuovo ponte in acciaio. Secondo i tecnici di Autostrade, tra demolizion­i e costruzion­i, due quadrimest­ri sono sufficient­i per restituire la viabilità a Genova. Al netto di tutte le autorizzaz­ioni, precisa Castellucc­i.

 ??  ?? I vertici Fabio Cerchiai (74 anni, a sinistra) e Giovanni Castellucc­i (59 anni, a destra), rispettiva­mente presidente e ceo di Atlantia e Autostrade
I vertici Fabio Cerchiai (74 anni, a sinistra) e Giovanni Castellucc­i (59 anni, a destra), rispettiva­mente presidente e ceo di Atlantia e Autostrade
 ??  ?? Chi è ● Gilberto Benetton, classe 1941, presidente di Edizione Srl, la holding di famiglia che controlla Atlantia
Chi è ● Gilberto Benetton, classe 1941, presidente di Edizione Srl, la holding di famiglia che controlla Atlantia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy