L’ombrellone in sharing (con lo sconto)
Si trovavano in Sicilia, per le vacanze. Era agosto, le spiagge affollatissime. Cercavano un posto in uno degli stabilimenti lungo la costa, ma la risposta era sempre la stessa: tutto esaurito. Eppure molti ombrelloni erano vuoti. Alla ricerca di un po’ d’ombra, chiedono aiuto alla cugina, che presta loro i suoi lettini per mezza giornata. Da lì è nata l’idea: nel mondo della sharing economy, perché non condividere anche il proprio ombrellone? Ed ecco che, un anno dopo, è nata Playaya. Negli stabilimenti convenzionati, chi affitta una postazione può poi decidere di condividerla con altre persone. In cambio avrà un compenso, e lo avranno anche i proprietari dello stabilimento. Mentre l’utente si godrà ombra e lettini a prezzo scontato.
I fondatori di Playaya — online da giugno e sbarcata da poche settimane anche su smartphone con l’app omonima — sono fidanzati da sei anni. E giovanissimi: lui, Stefano Gremo, ha 26 anni. Lei, Giulia Schillaci, tre in meno. Entrambi di Torino, si sono conosciuti a scuola. Dopo il diploma sono partiti per l’australia. Poi il ritorno in Italia, «perché avevamo voglia di metterci in gioco a casa nostra», spiega Giulia.
Playaya è il loro primo progetto. A giudicare da come è partito, non possono che essere ottimisti: «Nelle prime due settimane abbiamo avuto 38mila visualizzazioni e quattromila utenti. Il servizio è già disponibile in tutta Italia. Ma la Regione che ha spinto di più, al momento, è la Liguria. Poi abbiamo già qualche accordo in altre località. In tutto una trentina di stabilimenti».