Corriere della Sera

L’ombrellone in sharing (con lo sconto)

- Di Michela Rovelli

Si trovavano in Sicilia, per le vacanze. Era agosto, le spiagge affollatis­sime. Cercavano un posto in uno degli stabilimen­ti lungo la costa, ma la risposta era sempre la stessa: tutto esaurito. Eppure molti ombrelloni erano vuoti. Alla ricerca di un po’ d’ombra, chiedono aiuto alla cugina, che presta loro i suoi lettini per mezza giornata. Da lì è nata l’idea: nel mondo della sharing economy, perché non condivider­e anche il proprio ombrellone? Ed ecco che, un anno dopo, è nata Playaya. Negli stabilimen­ti convenzion­ati, chi affitta una postazione può poi decidere di condivider­la con altre persone. In cambio avrà un compenso, e lo avranno anche i proprietar­i dello stabilimen­to. Mentre l’utente si godrà ombra e lettini a prezzo scontato.

I fondatori di Playaya — online da giugno e sbarcata da poche settimane anche su smartphone con l’app omonima — sono fidanzati da sei anni. E giovanissi­mi: lui, Stefano Gremo, ha 26 anni. Lei, Giulia Schillaci, tre in meno. Entrambi di Torino, si sono conosciuti a scuola. Dopo il diploma sono partiti per l’australia. Poi il ritorno in Italia, «perché avevamo voglia di metterci in gioco a casa nostra», spiega Giulia.

Playaya è il loro primo progetto. A giudicare da come è partito, non possono che essere ottimisti: «Nelle prime due settimane abbiamo avuto 38mila visualizza­zioni e quattromil­a utenti. Il servizio è già disponibil­e in tutta Italia. Ma la Regione che ha spinto di più, al momento, è la Liguria. Poi abbiamo già qualche accordo in altre località. In tutto una trentina di stabilimen­ti».

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Schermata La app Playaya

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