A Kursk l’estate si rivoltò contro Hitler
Un episodio decisivo sul fronte russo ricostruito dallo studioso americano Robert Forczyk (Leg)
Fino ad allora la Seconda guerra mondiale sul fronte russo aveva seguito più o meno uno schema fisso dal giugno 1941, quando il Terzo Reich aveva aggredito l’urss. D’estate avanzavano i tedeschi, grazie alla loro superiorità in fatto di organizzazione e addestramento, ma con la stagione fredda l’abitudine alle condizioni climatiche estreme consentiva ai sovietici di prendere il sopravvento: davanti a Mosca nell’inverno 1941-42, a Stalingrado in quello 1942-43.
Poi, 75 anni fa, si verificò svolta importante, ben ricostruita dallo storico americano Robert Forczyk nel libro Kursk 1943 (traduzione di Vincenzo Valentini, Libreria Editrice Goriziana), ricco di cartine, disegni e fotografie dell’epoca nella migliore tradizione della storiografia anglosassone.
Nonostante il disastro subito con l’annientamento della 6ª armata a Stalingrado, in primavera le forze del Terzo Reich si erano ricompattate e cercarono di assumere l’iniziativa con un attacco massiccio. Ma l’armata rossa era ormai nettamente superiore come mezzi, soprattutto in fatto di artiglieria e carri armati, anche grazie al notevole sostegno ricevuto da Washington e Londra.
Nel luglio 1943 si giocò una partita decisiva: il tentativo tedesco di manovra a tenaglia sulla regione della città di Kursk incontrò una resistenza accanitissima e si esaurì in una decina di giorni. Poi passarono al contrattacco i sovietici con ben maggiore succesuna so, sia pure a costo di perdite spaventose. Secondo le stime riportate da Forczyk, forse un po’ esagerate, in circa un mese e mezzo di combattimenti la Wehrmacht perse 110 mila uomini e 300 panzer; l’armata rossa oltre 450 mila militari e addirittura 2.800 mezzi corazzati. Una sproporzione eloquente.
Per la prima volta però i tedeschi furono costretti a ritirarsi in estate sul fronte orientale e da quel momento non avrebbero fatto altro che perdere terreno giorno per giorno, difendendosi disperatamente, fino alla caduta di Berlino.
Svolta
I sovietici subirono perdite spaventose ma da quel momento avanzarono sempre