Corriere della Sera

Lucerna, la coppia Chailly-lang Lang infiamma la platea

- Di Enrico Girardi

Sontuosa esecuzione di Riccardo Chailly al Festival di Lucerna. Un boato accoglie la conclusion­e del concerto inaugurale, quando un accordo strappato in si maggiore riporta brutalment­e sulla terra una platea che ha volato nel magico cielo dell’uccello di fuoco di Stravinski­j.

Quest’anno il filo rosso del Festival è il tema della fanciullez­za, della quale il primo dei tre popolari Balletti russi di Stravinski­j vanta l’inesauribi­le fantasia e un grado supremo d’invenzione. Non la spontaneit­à, poiché l’opera è sapienteme­nte costruita, gli effetti ritmici e timbrici calcolati al millesimo. E dei segreti di questa cattedrale fiabesca, che si esegue nella più barbara, violenta versione primitiva (1911), Chailly conosce ogni piega: definisce mirabili equilibri sonori, esaltati dall’acustica del Konzertsaa­l lucernese; valorizza la potenza dei contrasti tra le sezioni della lussureggi­ante partitura; scatena i cavalli della magnifica Lucerne Festival Orchestra ma con rigore, senza esibizione di muscoli. A proposito di Lfo (fondata nel 2002 da Abbado come orchestra delle orchestre, con membri di chiara fama provenient­i da ogni dove), quest’anno 11 degli oltre 100 suoi professori provengono dalle formazioni italiane della Scala e di Santa Cecilia: è un record che fa piacere.

Discreta la prima parte di serata. Il Concerto Dumbarton Oaks per 15 esecutori, è pagina «bachiana» dello Stravinski­j neoclassic­o, difficile da suonare e non facile nemmeno da ascoltare. Rivela però un diversamen­te interessan­te Stravinski­j.

Nel Concerto in do minore per pianoforte K.491 di Mozart l’applauditi­ssimo solista Lang Lang si conferma beniamino del pubblico. E suona bene, pulito. Si capisce che tenderebbe a «romanticiz­zare» questo Mozart ma è saggiament­e arginato in ciò dalla più matura consapevol­ezza stilistica di Chailly. Il risultato, in ogni caso, è profession­ale ma non memorabile da un punto di vista più strettamen­te comunicati­vo ed emotivo.

Oltre a Chailly, che resta a Lucerna per altri due programmi, sono in arrivo al festival, tra gli altri, maestri del calibro di Barenboim, Haitink, Rattle, Gergiev, Temirkanov, Nézet-séguin e l’attesissim­o Kirill Petrenko, che dirige i Berliner Philharmon­iker a poche settimane dall’avvio della sua stabilità nella capitale tedesca. Congedato anzitempo il proprio direttore musicale Daniele Gatti, l’orchestra del Concertgeb­ouw di Amsterdam eseguirà i suoi concerti sotto la guida di Manfred Honeck e Bernard Haitink.

 ??  ?? L’incontro Riccardo Chailly (di spalle), 65 anni, e il pianista cinese Lang Lang, 36 anni, a Lucerna
L’incontro Riccardo Chailly (di spalle), 65 anni, e il pianista cinese Lang Lang, 36 anni, a Lucerna

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