Nella prima di CR7 manca solo il gol non il sorriso finale «Felice per la vittoria»
Allegri/1 Dalla panchina si vede che è un giocatore diverso. Si è calato con semplicità nella squadra, va bene così
VERONA Il primo tiro in porta (47’22’’). La prima rimessa laterale (3’54’’). La prima arrabbiatura con Cuadrado che non gli passa la palla davanti alla porta (17’40’’). Il primo tentativo, appena abbozzato, di rovesciata (32’09’’). La prima botta a un portiere avversario (87’10’’, Sorrentino va in ospedale per accertamenti). L’attesa per il primo gol di Ronaldo è snervante e riempie come una bolla appiccicosa uno stadio intero. Tutto ruota attorno a lui e tutti si aspettano che l’evento prima o poi si verifichi, come qualcosa di naturale. Ma la partita va avanti e il Chievo pure: MS9, alias Mariusz Stepinski e il piccolo Giaccherinho che è diventato grande con la Juve di Conte, eclissano per più di qualche minuto il debutto di Cristiano. Ma allo stesso tempo coi loro gol contribuiscono a sgonfiare questa specie di isteria collettiva per l’epifania del Campione. E a riportare la Juventus alla realtà di tutti i giorni. Così, nella lotta per la rimonta, nella ricerca di soluzioni e nella spietata concorrenza della panchina, la squadra di Allegri ritrova se stessa. E la vittoria. In attesa di trovare anche il primo gol di Ronaldo.
Cristiano non fa certo la fine di Maradona, che in questo stadio al debutto italiano nel 1984 finì arrotato dal tedesco Briegel (finì 3-1 per il Verona) e dimostra anche una condizione già accettabile, dopo 19 giorni di allenamenti. Ma l’intesa con Dybala è ancora un cantiere aperto. E Mandzukic aspetta, con l’elmetto addosso, di poter giocare come riferimento centrale, stile Benzema nel Real Madrid. Allegri osserva, studia e conferma: «Dipende chi gioca al fianco di Cristiano. Dybala e Ronaldo si scambiano, bisogna conoscere il portoghese ancora bene quando dà palla. C’è Mandzukic che può far scivolare Ronaldo più libero in fascia. Ma le partite sono lunghe e le cose si ribaltano. Lui deve fare quel che ha sempre fatto e stavolta Sorrentino l’ha fermato. Ma ha fatto buoni movimenti, a volte non imbeccato a dovere e ha tirato molto in porta: evidentemente c’era scritto da qualche parte che non doveva segnare. Ma dalla panchina si vede che è un giocatore diverso. Si è calato con semplicità nella squadra, mi ha impressionato ed è felice per la vittoria».
La prima uscita dal campo di Ronaldo è molto sobria ed è per giunta accompagnata da
Allegri/2 Con Dybala possono scambiarsi le posizioni, Mandzukic può farlo scivolare più libero sulla fascia Ma siamo all’inizio
Allegri/3 Ha fatto buoni movimenti e ha tirato molto in porta: forse era scritto da qualche parte che non doveva segnare
un bodyguard nel tunnel degli spogliatoi. Anche il primo tweet da tre punti, adornato con il pollice alzato delle grandi occasioni, è essenziale: «Felice per la prima vittoria con la maglia della Juve» cinguetta Cristiano. Mentre in Inghilterra sono furiosi perché il suo debutto si vede malissimo sul broadcaster Eleven Sports che trasmette l’evento via Facebook. E nel resto del mondo, almeno quello che guarda la partita, si chiedono perché un settore intero del Bentegodi sia deserto: è la curva ospite, quella dell’hellas Verona, che resta vuota quando gioca il Chievo. Un’anomalia che non piace a nessuno, a partire dall’a.d. juventino Marotta. Ma se Ronaldo non ha (ancora) il potere di fare gol, figurarsi se può avere quello di cambiare le storture del nostro calcio.