Corriere della Sera

L’inter non si nasconde più e si lancia verso lo scudetto «Ora non ci manca nulla»

Esordio sul campo del Sassuolo, i nerazzurri l’anti-juve Milan in ansia Strinic si ferma per problemi al cuore

- Guido De Carolis Carlos Passerini

MILANO L’inizio una volta tanto non è scontato e dopo anni farciti di «vedremo» e di «porteremo avanti il progetto», l’inter si sente finalmente pronta a lanciare la sfida e a calarsi nel ruolo di vera antijuvent­us. Il restyling del mercato è stato profondo, per consolidar­e una base discreta. L’obiettivo minimo rimane «confermars­i tra le prime quattro», sottolinea Luciano Spalletti, però il tecnico non ha neppure voglia di nasconders­i troppo e gli viene quasi naturale posizionar­si lì, alle spalle dei campioni d’italia. «Possiamo provare a lottare per lo scudetto, perché non mi manca nulla e le pressioni personali ho imparato a gestirle da tempo».

E allora avanti con l’esordio sul campo del Sassuolo che l’anno scorso tra andata e ritorno rubò tutti e 6 i punti all’inter, rischiando di far naufragare il sogno Champions, acciuffato poi in coda al campionato. I nerazzurri non si sentono una scommessa, piuttosto una solida realtà pronta a vendere il sogno di una stagione di vertice, nonostante il mancato arrivo di Luka Modric, l’uomo che davvero avrebbe accorciato ancor di più le distanze con la Juventus di Ronaldo. Un rammarico lenito da sette nuovi acquisti (Asamoah, De Vrij, Lautaro Martinez, Nainggolan, Politano, Vrsaljko, Keita), la batteria su cui punta Spalletti per infastidir­e i bianconeri, disputare una stagione con meno affanni e «offrire uno spettacolo di livello», sopra tutti a una tifoseria che ha polverizza­to quasi 40 mila abbonament­i e aspetta da anni una squadra competitiv­a su ogni fronte, dalla serie A alla Champions.

Così la curiosità si mescola alla consapevol­ezza, Spalletti assicura che «l’inter esce dalla fabbrica senza bisogno di rodaggio e soprattutt­o conscia di qual è il valore di una vittoria: l’anno scorso quella decisiva è arrivata negli ultimi 15 minuti». La lezione di non snobbare gli impegni sui campi minori forse è stata mandata a memoria: è soprattutt­o non sbagliando contro squadre come il rinnovato Sassuolo di De Zerbi che si può pensare di lottare per lo scudetto.

L’inter è curiosa di testarsi, con il tandem Lautaro-icardi davanti, la coppia di argentini potenzialm­ente da più di 40 gol. La prima uscita senza l’infortunat­o Nainggolan, punto fermo su cui Spalletti costruirà il futuro, sarà l’occasione per capire quanto è davvero duttile l’inter a centrocamp­o e in attacco. Le soluzioni non mancano a Spalletti, passato da una panchina corta e con ricambi quasi mai pronti, a un’abbondanza che gli permetterà di dosare e girare gli uomini, a partire dal vicecampio­ne del mondo Perisic. Per il tecnico l’uomo chiave resta Brozovic, «deve confermare quanto fatto l’anno scorso in quella posizione lì», nel cuore del centrocamp­o. Ma pure Asamoah, jolly da spendere in varie zone di campo.

È uno Spalletti diverso, in sintonia con Suning che gli ha riconosciu­to il piazzament­o in Champions con due mosse: un mercato all’altezza e il prolungame­nto del contratto. Il grande salto è compiuto, ora però bisogna vincere.

Spalletti/1 Possiamo provare a lottare per lo scudetto perché non mi manca nulla e le pressioni personali ho imparato a gestirle tanti anni fa

Spalletti/2 Alleno una squadra più forte di quella dello scorso anno L’inter esce dalla fabbrica senza bisogno di rodaggio Sappiamo qual è il valore della vittoria

Qualche sospetto c’era, a dargli sostanza il reclutamen­to in extremis di Laxalt dal Genoa: perché, si erano interrogat­i in molti, prendere un altro esterno sinistro avendo già in rosa Strinic e Rodriguez? La conferma, che è anche una brutta notizia, è arrivata ieri: Ivan Strinic soffre di un’iniziale ipertrofia del muscolo cardiaco, in sostanza un ispessimen­to delle pareti del cuore. Il problema, fa sapere il club, gli è stato riscontrat­o durante «gli accertamen­ti di routine semestrali». Il croato, 31 anni, arrivato con un triennale in estate a parametro zero dalla Samp dopo un grande Mondiale, s’era allenato con regolarità fino a inizio agosto quando ha avuto un problema al tendine. «Fra una settimana sarò al meglio» aveva promesso alla sua prima conferenza rossonera. Stop Ivan Strinic Subito (Lapresse) dopo è

invece emersa la verità, grazie anche allo scrupolo dei medici del club. Col cuore non si scherza, a Milanello lo sanno bene: due i precedenti, Biabiany e Cassano. Per Strinic stop e altri esami, al momento è impossibil­e prevedere gli sviluppi: di certo non ci sarà sabato a Napoli, al pari dello squalifica­to Calhanoglu. Ieri intanto è riapparso l’ex presidente Yonghong Li, ma solo in un video sui social: una bella grigliata con gli amici, in braghette corte.

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(Getty Images) Al via Marcelo Brozovic e sopra Lautaro e Icardi
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