La mamma e la foto choc sui social della figlia annegata
Usa, il dramma dell’ex campione di sci Bode Miller. La moglie: state attenti, è la seconda causa di morte
NEW YORK È difficile non distogliere lo sguardo dalla foto di quel corpo incerottato e legato a decine di tubi, tra le braccia della madre come una moderna pietà.
Emeline aveva 19 mesi, la mamma l’aveva persa di vista per pochi minuti e quando è uscita a cercarla l’ha vista galleggiare sull’acqua della piscina di un vicino. La corsa in ospedale non è servita: Emmy, come la chiamavano, è morta il giorno dopo. Era la figlia del più grande campione di sci americano, Bode Miller, e della giocatrice di beach volley e modella Morgan Beck.
Ora Morgan, a due mesi di distanza dall’incidente, ha deciso di condividere su Instagram l’immagine degli ultimi istanti di vita di sua figlia per dare un senso alla tragedia che li ha colpiti trasformandola in una missione: quella di aumentare la consapevolezza dei genitori sui rischi dell’annegamento, causa numero uno di morte — dopo le malformazioni congenite — per i bambini tra 1 e 4 anni. Spesso è questione di secondi. Com’è accaduto per Levi, 3 anni, annegato lo stesso giorno in cui è mancata Emmy. Entrambi indossavano sempre braccioli e salvagente, ma quando sono caduti non stavano nuotando, erano in casa, e sono sfuggiti al controllo dei genitori. «Per favore — scrive Morgan — mamme, nonni, zii, dovete capire che quasi il 70% degli annegamenti accade quando pensiamo che i bambini non siano vicino all’acqua». Morgan e Bode hanno conosciuto Nicole e Jonathan, i genitori di Levi, e hanno unito le forze per fare in modo che la breve vita dei loro piccoli lasci una traccia, salvando altri bambini. «Credo che una delle cose più potenti che esistano sia l’amore dei genitori per i figli. Perdere un bambino e avere ancora tutto quell’amore… bisogna incanalarlo da qualche parte» ha detto Morgan, incinta al settimo mese.
Presto gli Hughes e i Miller incontreranno l’associazione dei pediatri americani per convincerli a parlare dei pericoli dell’acqua con la stessa attenzione che si usa per la sindrome della morte in culla, le cinture in auto, i vaccini. «È la prima causa di morte tra i minori di 4 anni, capite? Questo, per me, dovrebbe dominare l’intera conversazione», ha detto Miller in tv.