Corriere della Sera

Più internazio­nali davanti alla Var che in campo Poco evidente il contatto Miranda-di Francesco

- Di Paolo Casarin

Dopo il Mondiale di Russia si riparte con molti tornei europei dotati del secondo arbitro e della tecnologia; è la conseguenz­a delle buone direzioni viste al Mondiale. Non solo, l’arbitro più popolare a fine torneo è apparso il Var Irrati che ha finito per essere utilizzato, con successo, in molte partite decisive. All’inizio della serie A anche Rizzoli è apparso fedele a questa linea designando al monitor più arbitri internazio­nali rispetto a quelli operativi sul campo e riconoscen­do così l’importanza del nuovo ruolo. In Chievo-juve le situazioni più rilevanti si sono verificate nelle aree costringen­do l’arbitro Pasqua a ricorrere all’esperto Mazzoleni. Dubbi, in area clivense, per un intervento su Cancelo e per un abbraccio a Cuadrado a opera di Cacciatore: entrambi gli arbitri hanno definito «non chiari» i due contatti. Naturalmen­te quel concetto di «chiaro» dovrà essere… chiarito e applicato da tutti. Bravo Pasqua nel decidere da solo nel rigore (chiaro) di Cancelo e molto incerto, invece, nell’annullamen­to del gol di Mandzukic preceduto dal fallo su Sorrentino nell’area piccola. Bene Banti in Lazio-napoli; fa tutto da solo. In Torino-roma il Var Massa impone la cancellazi­one di una rete di Iago Falque per fuorigioco indiscutib­ile. Mariani con Valeri in Sassuolo-inter: concordano nel giudicare da rigore un contatto tra Miranda e Di Francesco apparso «poco evidente».

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