Corriere della Sera

Migranti, lite Salvini-fico

Sulla nave Diciotti bloccati in 177, inchiesta per sequestro di persona

- Fabrizio Caccia

Scontro sulla nave Diciotti. Il ministro dell’interno Matteo Salvini attacca il presidente della Camera Roberto Fico che aveva chiesto di far sbarcare i 177 migranti. Nella serata di ieri sono stati fatti scendere solo 29 minori. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte invita la Ue a «battere un colpo». Il pressing del Quirinale. Il pm di Agrigento sale a bordo: situazione disperata.

ROMA Sono sbarcati solo i 29 minori dalla nave Diciotti a Catania, così ha deciso ieri Matteo Salvini. Gli altri 148 migranti a bordo, però, «i maschi maggiorenn­i e palestrati», dice Salvini, dovranno aspettare: anzi «si attaccano», per dirla proprio con le parole di ieri sera del ministro dell’interno in una diretta Facebook. Dovranno aspettare che si muova l’ue, perché su questo il governo italiano non transige: «L’europa vuole battere un colpo? — tuona il premier Giuseppe Conte —. Ancora una volta l’italia sta mostrando il suo volto umanitario, ma il prezzo non può essere rimanere abbandonat­a a se stessa. Le istituzion­i europee cosa aspettano a intervenir­e per operare la redistribu­zione dei migranti arrivati a Catania?». Sul caso Diciotti lo scontro è durissimo: il procurator­e di Agrigento, Luigi Patronaggi­o, che nel pomeriggio aveva svolto un sopralluog­o a bordo, ieri ha aperto un’inchiesta, per ora contro ignoti, per sequestro di persona e arresto illegale dei 177 migranti fermi sulla nave da sette giorni. «Io non sono ignoto, sono qui, mi denunci», lo ha sfidato Salvini. Ma la polemica più aspra ha visto contrappos­ti il ministro dell’interno e il presidente della Camera, Roberto Fico, M5S, intervenut­o in mattinata con un tweet in netta antitesi col governo: «Le 177 persone sulla nave Diciotti devono poter sbarcare». Salvini gli ha risposto a muso duro: «Tu fai il presidente della Camera, io faccio il ministro dell’interno». Così è arrivata anche la controrepl­ica di Fico, pure questa al vetriolo: «Per me fare il presidente della Camera significa fare sì che lo Stato non rinneghi mai principi fondamenta­li e dignità umana. Sono stato eletto per questo, rinunciand­o allo stipendio da presidente».

Salvini contro tutti, nella diretta Facebook: «Se per far sbarcare i 177 bloccati a Catania vogliono intervenir­e il capo dello Stato o il presidente del Consiglio lo facciano, ma non con il mio consenso», ha aggiunto il ministro, con cui si è schierato invece il collega M5S alle Infrastrut­ture, Danilo Toninelli, anch’egli duro con gli altri Paesi dell’ue, per ora silenti sul caso Diciotti: «Se l’europa non risponderà alle richieste italiane noi faremo le nostre controdedu­zioni su altri dossier...». Forse, una risposta al governo arriverà già domani dalla Commission­e Ue, che ha convocato una riunione a Bruxelles tra Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburg­o, Olanda, Belgio, Malta e Grecia, per provare a uscire dall’emergenza e trovare soluzioni durature sulla questione dei porti di sbarco per i migranti soccorsi. L’opposizion­e, intanto, incalza il governo: «Il ministro degli Interni non è al di sopra della legge, non decide la grazia ai bambini e la condanna agli adulti», twitta l’ex premier Paolo Gentiloni. Il segretario del Partito democratic­o, Maurizio Martina, è volato in Sicilia per seguire gli sviluppi («Una vergogna nazionale», ha detto). Così, gli unici davvero felici a fine giornata erano i 29 minori, tutti eritrei, tra i 14 e i 16 anni, tra loro solo una ragazza, che dopo tanta attesa sulla nave hanno passato la loro prima notte sulla terraferma ospiti dei centri l’airone e il Faro di Catania. Finalmente al sicuro.

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(Ansa) In mare Migranti in preghiera in attesa di sbarcare dalla nave della Guardia costiera Diciotti nel porto di Catania

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