«Così il governo sbaglia Non si violano le regole per riuscire a cambiarle»
«La prima cosa da fare è far scendere questi poveracci. E non rimetterci mai in questa situazione di fortissimo disagio etico, politico, psicologico». Paola Nugnes è una delle poche parlamentari M5S che ha il coraggio di opporsi apertamente.
Senatrice, Fico ha rotto il silenzio e ha chiesto che scendano tutti i migranti.
«Sono d’accordo. La priorità è la salvaguardia dei diritti universali. Poi, ma solo dopo, si andrà in Europa a discutere».
Eppure la scelta del governo finora è stata quella del braccio di ferro.
«Porsi contro le regole solo perché le si vuole cambiare è una modalità da forza di opposizione. Non si può agire così se si è al governo e si ha senso dello Stato».
Lei e Fico non condividete, ma finora la linea non è stata contestata da altri.
«Non sono la sola a non condividere nel Movimento. Ci sono anche altri ministri. E sui social molti militanti. Credo che sia molto grave fare leva sulla difficoltà delle persone per ottenere un risultato. Siamo già stati condannati dall’europa quando riportammo in Libia delle navi senza consentire una verifica dei richiedenti asilo. Non rifacciamo gli stessi errori».
Saviano parla di «sequestro di persone».
«Non credo che questi termini siano giusti. C’è troppo estremismo».
Salvini non cede.
«Ma è il ministro delle Infrastrutture che ha competenza sui porti. E c’è un Consiglio dei ministri che deve trovare una quadra».
L’alleanza con Salvini è sempre più complicata, non trova?
«Sapevamo dall’inizio che sarebbe stata complicata. È stata una scelta difficile ed è tutta da giocare. Con il Pd non sarebbe stato meglio. Minniti è indirettamente responsabile di tanti morti nel deserto. Il linguaggio è diverso, i risultati no».
Il Movimento è subalterno alla Lega.
«Il nostro programma è diverso e non è stato ancora applicato. Non c’è alcuna emergenza. Avremmo dovuto ridimensionare l’allarme e non togliere soldi all’integrazione. Finora non è stato fatto. Lavoravamo, voglio dire, lavoriamo ancora, spero che il presente stia ancora in piedi, per migliorare l’accoglienza e ridistribuire il carico in Ue».