Corriere della Sera

«Grandi vie del Nord, gestione alle Regioni»

Al Meeting il fronte bipartisan dalla Liguria al Trentino: no alla nazionaliz­zazione, con noi più controllo

- DAL NOSTRO INVIATO Cesare Zapperi

RIMINI «Le autostrade datele a noi». I governator­i del Nord con il pensiero rivolto a Genova guardano ai modelli Autobrenne­ro e Autovie venete (controllat­e rispettiva­mente dal Trentino-alto Adige e dal Friuli Venezia Giulia) e mandano al governo un messaggio molto chiaro: no secco a qualsiasi ipotesi di nazionaliz­zazione, sì ad una riscrittur­a delle regole per affidare alla Regione sia compiti di gestione che di controllo delle autostrade. Lo hanno detto in coro ieri al Meeting di Rimini i presidenti delle Regioni Liguria Giovanni Toti, della Lombardia Attilio Fontana, del Friuli Venezia Giulia Massimilia­no Fedriga e il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi. «Stiamo ballando sul Titanic — osserva il governator­e ligure —, quella di Genova è una ferita grande ma l’italia è piena di taglietti. E il nostro potrebbe non rimanere un caso isolato».

Per Fontana «oggi il privato detta le regole e il pubblico le subisce». Bisogna invertire la tendenza — sostiene il governator­e —, cambiare le regole, affidare dove è possibile le autostrade agli enti locali (la Lombardia ha la maggioranz­a della Milano-serravalle). Ma soprattutt­o, spiega in perfetta sintonia con Toti, «è necessario che i controlli sulla corretta gestione delle concession­i siano attribuiti agli enti territoria­li». Fedriga cita il caso friulano e racconta di come vada personalme­nte a controllar­e i cantieri per la terza corsia («i lavori finiranno un anno prima, forse non è un caso»).

Si torna a parlare di autonomia, cavallo di battaglia della Lega di Fontana e Fedriga. In appoggio arriva Ugo Rossi con il modello Autobrenne­ro. «Nel 1959 la mia Regione autonoma decise di costruirsi l’autostrada perché questo era l’unico modo per garantirsi lo sviluppo. Ci ha fatto crescere e ci ha consentito di ricevere utili che abbiamo reinvestit­o sul territorio». L’esempio virtuoso c’è e il presidente trentino riassume la ricetta richiamand­o la «filiera corta e la responsabi­lità affidata a chi si incontra per la strada».

Ma tutti questi discorsi possono avere un senso ad una condizione, secondo Toti: «Va modificata la lista delle priorità del governo. Accantonia­mo Flat tax e reddito di cittadinan­za. Oggi il Paese ha bisogno assoluto di un grande piano di messa in sicurezza delle infrastrut­ture. Questo deve avere la precedenza su tutto, il resto passa in secondo piano».

 ?? (Imagoecono­mica) ?? Presidenti­Da sinistra, ieri al Meeting di Comunione e liberazion­e a Rimini, i presidenti di Regione Massimilia­no Fedriga (Friuli Venezia Giulia), 38 anni, Attilio Fontana (Lombardia), 66, Ugo Rossi (Provincia autonoma di Trento), 55, e Giovanni Toti (Liguria), 49
(Imagoecono­mica) Presidenti­Da sinistra, ieri al Meeting di Comunione e liberazion­e a Rimini, i presidenti di Regione Massimilia­no Fedriga (Friuli Venezia Giulia), 38 anni, Attilio Fontana (Lombardia), 66, Ugo Rossi (Provincia autonoma di Trento), 55, e Giovanni Toti (Liguria), 49

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