Il pediatra? Prescrive gioco
Lo studio
● L’«american Academy of Pediatrics» ha pubblicato un «position paper» (uno studio con cui ha preso posizione) che raccomanda a tutti i pediatri di «prescrivere» il gioco
● Lo studio clinico ha messo in evidenza il rapporto tra il gioco e la crescita del cervello, l’apprendimento di abilità indispensabili nel ventunesimo secolo, l’abbassamento dello stress nei bambini di età prescolare
● A supporto della ricerca sono stati evidenziati numerosi studi: uno dimostra che nei bambini di 3 e 4 anni per ridurre l’ansia è più efficace giocare per quindici minuti con la maestra o con i propri compagni piuttosto che stare seduti ad ascoltare l’insegnante che legge una storia
Vitamina D, tachipirina e due ore di gioco. È la prescrizione (atipica) che l’american Academy of Pediatrics suggerisce ai medici statunitensi per i piccoli in età prescolare. Se vuoi bambini creativi, curiosi e più sani, con le abilità giuste per il ventunesimo secolo, lasciali giocare: è questo il titolo dello studio clinico anticipato online sul sito dell’aap che dimostra come l’attività ludica sia fondamentale per la costruzione del cervello e rappresenti un importante cuscinetto anti stress. Tanto che Michael Yogman, uno degli autori principali del rapporto, conclude: «Stiamo raccomandando ai pediatri di prescrivere il gioco».
L’allarme è concreto. I piccoli statunitensi passano davanti alla tivù in media quattro ore e mezzo al giorno. Una ricerca su un campione di 8.950 bambini dai tre ai cinque anni dimostra che solo il 51 per cento esce a fare una passeggiata o a giocare nel parco con un genitore. E i vari Le ore che i bimbi americani passano alla tv ogni giorno americana è diversa da quella italiana. Andreoli lo mette in evidenza: «La nostra scuola dell’infanzia è ancora un’istituzione dell’eccellenza: lo spazio del gioco è garantito». Mentre negli Stati Uniti i più piccoli sono sottoposti ad attività performanti e a programmi che non contemplano l’ozio o tempi morti, nonostante uno degli studi portati a corredo dall’american Academy of Pediatrics dimostri che ai giovanissimi alunni di tre e quattro anni basti giocare con le maestre o con i compagni per almeno un quarto d’ora per ridurre l’ansia.
Giocare è una cosa da bambini, ma non solo tra bambini. È importante che i genitori condividano alcuni di questi momenti con i figli. Anche se Susanna Mantovani avverte: «Io sono una nonna bravissima a leggere le storie, ma non sono portata per altre attività. Ognuno deve seguire la propria indole». E se poi la raccomandazione arriva dal pediatra di famiglia, tanto meglio. «Da noi in Italia sono ancora ascoltati. Per fortuna».
@elvira_serra