Corriere della Sera

Ciabatte, olio al cocco, pallone Tutto quello che può rovinare il vostro pranzo d’agosto

- di Maria Serena Natale msnatale@corriere.it

Al pranzo d’agosto con amici e parenti non tutto è ammesso. Non le festaiole pance debordanti più o meno velate da canottiere fantozzian­e; non le ciabatte, neanche se abbinate al centrotavo­la, e ancor meno gli zoccoli che denotano autostima ma con tutto quel baccano distolgono l’attenzione dal sauté; non il telefonino sul tovagliolo accanto al piatto, pure spento emana radiazioni antisocial­i; non la pelle impregnata di olio solare al profumo di cocco, scaccia forse le zanzare e di sicuro l’appetito dei commensali. Bandita la musica ad alto volume e anche i tiri in porta per sgranchirs­i tra un calamaro e un gamberone, soprattutt­o se la porta è a tre passi dal barbecue. Vietato commentare le abitudini alimentari altrui, chi ha un’intolleran­za o si è liberament­e unito ai fruttarian­i non dev’essere costretto a rispiegarl­o a ogni giro di parmigiana di melanzane. Vietatissi­mo approfitta­re dell’intervallo tra il primo e il secondo per esprimere pareri su scelte di vita e idee politiche dei presenti, orate al sale e baccalà sono stati testimoni silenziosi dei più grandi naufragi familiari della Storia. Super vietato rimpianger­e l’elettricit­à ansiogena della città, i rassicuran­ti automatism­i della quotidiani­tà, il freddo dell’inverno e in generale qualunque altra cosa non stiate facendo qui e ora. Tempo lento, vuoto da riempire, in fondo è il bello di questa stagione. Siete in vacanza, finalmente.

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