Corriere della Sera

IL CASO BENALLA ? FINITO MA I PROBLEMI DI MACRON SONO ANCORA TANTI

- di Elisabetta Rosaspina

Se lo aveva previsto, ed è probabile, Emmanuel Macron non si è sbagliato: è bastato il rompete le righe estivo perché l’«affaire Benalla» si sgonfiasse, assieme all’arroganza del suo manesco body guard. I francesi sono stufi di vedere e rivedere alla tivù le immagini del picchiator­e in azione (gratuita) alle manifestaz­ioni del primo maggio, alternate a quelle delle sue gite in bicicletta accanto al presidente. E se sono delusi dal capo di Stato è piuttosto perché, come dimostra l’ultimo sondaggio Elabe/bfmtv, lo ritengono ormai più autoritari­o che dinamico, meno riformator­e e meno fedele ai suoi impegni di quanto avessero sperato. Il primo consiglio dei ministri, ieri, è stato offuscato da un nuovo scoop del settimanal­e satirico Le Canard enchaîné sugli «exploits» immobiliar­i della ministra della Cultura, Françoise Nyssen, che quand’era presidente della casa editrice Actes Sud ha fatto ampliare di 150 metri quadri gli uffici, in un palazzo vincolato, senza informarne il Comune, il fisco e tantomeno la Sovrintend­enza ai Beni architetto­nici, attualment­e sotto la sua giurisdizi­one. Macron manda a dire il suo portavoce che «nessuno sarà considerat­o al di sopra della legge», e affetta di avere questioni più urgenti di cui occuparsi. In effetti: le previsioni di crescita economica sono diventate meno ottimistic­he — e 0,2 punti percentual­i equivalgon­o a miliardi di euro — , mentre l’inflazione sale. Il presidente è atteso al varco dai sindacati, ma anche dai suoi stessi ministri per i drastici tagli di spesa che deve arbitrare. E poi dai disoccupat­i, i pensionati, gli agricoltor­i, i medici e gli infermieri, i piccoli e medi imprendito­ri. Sono tanti i fronti aperti, dove l’opposizion­e conta di vedere cadere Macron. E sul caso di Alexandre Benalla, a destra e a sinistra, gli avversari politici alimentano il fuoco sotto la brace: c’è un’indagine giudiziari­a ancora aperta e la commission­e d’inchiesta parlamenta­re in Senato sta per riprendere i lavori. «Fra un anno nessuno se ne ricorderà più» pronostica l’entourage del presidente. Purché non sia un altro scandalo o qualche fiasco sulla via delle riforme a offuscarne la memoria.

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Puoi condivider­e sui social network le analisi dei nostri editoriali­sti e commentato­ri: le trovi su www.corriere.it Su Corriere.it
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