Caro Testa,
Tra le ragioni fondanti di uno Stato c’è il divieto di farsi giustizia da sé. Per catturare i criminali esistono polizia e carabinieri, per punirli ci sono giudici terzi che applicano la legge. Altrimenti è il far west, in cui ciascuno esercita arbitrariamente le proprie ragioni. E questo, sono d’accordo con lei, è uno scenario che va assolutamente evitato. Così come vanno evitati gli eccessi della normativa americana, che consente praticamente a tutti di comprare armi sacrificando al Secondo Emendamento gli altri diritti. Non si può far finta di niente, tuttavia, davanti al senso crescente di insicurezza che si avverte in certe zone del Paese. Chi viene bersagliato da attacchi criminali ripetuti e continui è spesso colto dallo smarrimento e dalla paura. Ha fatto discutere, nei giorni scorsi, una sentenza del Consiglio di Stato che non ha ritenuto sufficienti i numerosi furti subiti da un imprenditore bresciano per riconoscergli il porto d’armi, condannandolo pure a pagare le spese (1.500 euro). È vero, com’è scritto nelle motivazioni, che «deve prevalere la salvaguardia dell’ordine pubblico in generale», ma è anche vero che quel cittadino ha posto un problema e che lo Stato gli deve una risposta: se non il porto d’armi, almeno una maggiore protezione. (Mario Garofalo)