Corriere della Sera

Cavallini Sgarbi, c’è anche Balthus

- di Ida Bozzi

Nuova proroga e nuovo arricchime­nto per la mostra La Collezione Cavallini Sgarbi. Da Niccolò dell’arca a Gaetano Previati. Tesori d’arte per Ferrara, realizzata e promossa dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi (catalogo La nave di Teseo): già posticipat­a la chiusura fino al 2 settembre, è stata ulteriorme­nte prolungata, e resterà aperta al Castello Estense di Ferrara fino al 20 settembre.

In mostra 130 opere che ripercorro­no, con i lavori di maestri ferraresi e italiani ma anche stranieri, la storia dell’arte dal Quattro-cinquecent­o alla metà del Novecento. Una raccolta composta da Vittorio Sgarbi e dalla madre Rina Cavallini, con il padre Giuseppe Sgarbi, in quarant’anni di passione collezioni­stica. «La mia gioia è grande: questa seconda proroga testimonia — ha commentato Elisabetta Sgarbi — la stima e la soddisfazi­one della città per questa collezione, la mia famiglia e il lavoro che in questi mesi ho fatto cercando di animare la mostra con la presenza di scrittori, attori, musicisti. Si è soliti pensare che in luglio e agosto le città si svuotino. Non è vero in generale e non è vero in particolar­e per le città d’arte».

In occasione delle proroghe, la rassegna si è arricchita di nuove opere: l’ultimo arrivo è il Ritratto di Sabina (1978-79: a fianco), disegno a matita di Balthus. Conclude Sgarbi: «La mostra ha fatto conoscere alla città un patrimonio che, in fondo, è sempre stato a Ferrara; ma sono testimone delle fatiche fatte da Vittorio e dai miei genitori per riportare qui, ad esempio, il ritratto Righetti del Guercino dal Museo di Fort Worth, Texas. La vicenda di questo solo quadro racconta l’impresa culturale che sta dietro la collezione».

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