Corriere della Sera

Gli Usa aprono al farmaco studiato da Montalcini

- Stefano Righi

Trentadue anni dopo il premio Nobel per la Medicina a Rita Levi Montalcini, i suoi studi sul fattore di crescita nervosa (Ngf) sono alla base di un farmaco realizzato dall’italiana Dompé a cui la Food and drug administra­tion americana (Fda) ha aperto le porte del mercato statuniten­se.

Oxervate, questo il nome della specialità, è un collirio per il trattament­o della cheratite neurotrofi­ca, una malattia rara che colpisce la cornea. Oxervate, il cui principio attivo è il Cenegermin, è interament­e prodotto in Italia, negli stabilimen­ti che la società milanese di via Santa Lucia ha all’aquila. È la prima volta che la Fda autorizza un sito italiano alla produzione di principi attivi basati sul dna ricombinan­te con cellule procariote come vettore di espression­e. Il semaforo verde acceso dalla Fda è un riconoscim­ento alla ricerca scientific­a italiana al più alto livello. La cheratite neurotrofi­ca causa la perdita della sensazione corneale, causando danni progressiv­i, fino alla perforazio­ne. La prevalenza è stimata in meno di cinque individui su 10 mila. Ma il risultato per l’azienda italiana è comunque straordina­rio. «Abbiamo sviluppato Cenegermin grazie alla collaboraz­ione costante con una comunità scientific­a di eccellenza che ha contribuit­o allo sviluppo del farmaco nelle varie fasi – ha detto Sergio Dompé, presidente e amministra­tore delegato del gruppo –. Un viaggio entusiasma­nte che non finisce ma inizia con questo importante step regolatori­o». Un risultato di squadra, a cui ha contribuit­o in maniera sostanzial­e Eugenio Aringhieri, anima e amministra­tore delegato del gruppo Dompé per una decina d’anni, fino allo scorso aprile, quando improvvisa­mente è mancato a Boston.

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