Gli Usa aprono al farmaco studiato da Montalcini
Trentadue anni dopo il premio Nobel per la Medicina a Rita Levi Montalcini, i suoi studi sul fattore di crescita nervosa (Ngf) sono alla base di un farmaco realizzato dall’italiana Dompé a cui la Food and drug administration americana (Fda) ha aperto le porte del mercato statunitense.
Oxervate, questo il nome della specialità, è un collirio per il trattamento della cheratite neurotrofica, una malattia rara che colpisce la cornea. Oxervate, il cui principio attivo è il Cenegermin, è interamente prodotto in Italia, negli stabilimenti che la società milanese di via Santa Lucia ha all’aquila. È la prima volta che la Fda autorizza un sito italiano alla produzione di principi attivi basati sul dna ricombinante con cellule procariote come vettore di espressione. Il semaforo verde acceso dalla Fda è un riconoscimento alla ricerca scientifica italiana al più alto livello. La cheratite neurotrofica causa la perdita della sensazione corneale, causando danni progressivi, fino alla perforazione. La prevalenza è stimata in meno di cinque individui su 10 mila. Ma il risultato per l’azienda italiana è comunque straordinario. «Abbiamo sviluppato Cenegermin grazie alla collaborazione costante con una comunità scientifica di eccellenza che ha contribuito allo sviluppo del farmaco nelle varie fasi – ha detto Sergio Dompé, presidente e amministratore delegato del gruppo –. Un viaggio entusiasmante che non finisce ma inizia con questo importante step regolatorio». Un risultato di squadra, a cui ha contribuito in maniera sostanziale Eugenio Aringhieri, anima e amministratore delegato del gruppo Dompé per una decina d’anni, fino allo scorso aprile, quando improvvisamente è mancato a Boston.