Corriere della Sera

Carige, Malacalza chiama Innocenzi

La lista del primo socio: il manager Ubs al posto di Fiorentino. Modiano presidente, Reichlin vice

- Fabrizio Massaro

La famiglia Malacalza si rafforza ancora nel capitale di Banca Carige dal 20,6% al 23,9% e si prepara alla battaglia dell’assemblea del 20 settembre per la conquista del nuovo consiglio con una lista di candidatur­e pesanti: Pietro Modiano, numero uno della società aeroportua­le di Milano Sea ed ex top banker di Intesa Sanpaolo e Unicredit come candidato presidente; Lucrezia Reichlin, economista e già capo della ricerca della Bce, come vice; Fabio Innocenzi, banchiere alla guida di Ubs Italia ed ex ceo del Banco Popolare, come probabile amministra­tore delegato (la nomina spetta al board). Un trio di banchieri per cercare di salvare Carige, che entro l’anno deve ripristina­re i livelli di capitale chiesti da Bce.

Nella lista, presentata ieri dall’azionista Malacalza Invebanca. stimenti, non compare l’attuale amministra­tore delegato di Carige, Paolo Fiorentino, da mesi in scontro aperto con il patron Vittorio Malacalza, che pure l’aveva voluto appena un anno fa alla guida della E non ci sono membri della famiglia: non c’è Vittorio, 80 anni, che della banca è stato fino a pochi giorni fa vicepresid­ente, né i figli Mattia e Davide, che sarebbero i veri artefici di questa lista realizzata con il sostegno di Ubs, storico advisor della famiglia. È anche un modo per rispondere alle pressioni della Vigilanza guidata da Danièle Nouy che più volte aveva chiesto che il board fosse composto da banchieri esperti e che non ci fosse commistion­e tra proprietà e gestione. Completano l’elenco Stefano Lunardi, Salvatore Bragantini, Francesca Balzani, Lucia Calvosa, Chiara Del Prete, Luisella Bergero e Stefano Dagnino.

In Carige si andrà dunque a uno scontro tra più liste per la conquista dei 15 posti di amministra­tore, con un meccanismo proporzion­ale che potrebbe rendere complessa la creazione del consenso nel board. Una lista di minoranza è stata presentata dai fondi di Generali, Intesa Sanpaolo e Anthilia, complessiv­amente al 2,9%, con capofila Giulio Gallazzi, presidente pro-tempore di Carige, affiancato da Angelo Busani e Sonia Peron.

C’è attesa per le mosse di Raffaele Mincione, rivale di Malacalza, che ha il 5,39% e sostiene Fiorentino, che dovrebbe essere riproposto in lista. Candidatur­e dovrebbero arrivare poi dal tandem Gabriele Volpi, secondo socio con il 9%, e Aldo Spinelli, storico azionista, ora sotto l’1%. E sta a guardare per ora Coop Liguria, il cui 1,8% può fare la differenza. Per le liste c’è tempo fino al 26 agosto. Da ieri comunque la banca è tecnicamen­te senza consiglio. Dopo le sette precedenti dimissioni, è arrivata anche quella di Giuseppe Pericu, ex sindaco di Genova. Il board, decaduto, resta solo per l’ordinaria amministra­zione.

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Da sinistra, Pietro Modiano 66 anni, e Fabio Innocenzi, 57 anni: i banchieri candidati per Carige
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