Corriere della Sera

E Modigliani ruppe il silenzio

«L’accordo sulla scala mobile è dannoso, perché gli economisti non lo dicono?»

- di Franco Modigliani

Caro Dottor Baffi, (...). Ho letto la sua lettera con immenso interesse, anche se mi ha un po’ rattristat­o la sua amarezza, che purtroppo è ampiamente giustifica­ta. Mi ha fatto soprattutt­o piacere vedere come le sue vedute corrispond­ano totalmente alle mie, sia nel giudicare l’accordo ed i suoi motivi, sia nell’analisi delle spiacevoli scelte che esso apre per la politica monetaria e dei tassi di cambio. Avevo già abbozzato un secondo articolo dedicato a questo punto, ma poi vi avevo rinunziato parendomi eccessivam­ente pessimista ed allarmista. Tuttavia dopo le critiche che mi sono state fatte direttamen­te e indirettam­ente ed alla luce delle ripetute asserzioni che l’accordo, anche se inflazioni­stico, avrebbe aiutato la ripresa, affermazio­ne che nessuno dei colleghi italiani ha ritenuto opportuno smentire, mi sono sentito costretto a ribattere con l’articolo di domenica 9 marzo sul «Corriere». Il silenzio dei miei colleghi italiani sull’accordo, e soprattutt­o sulle conseguenz­e della contingenz­a unificata, mi stupisce veramente. O io mi sbaglio di grosso nel pensare che una volta esteso a tutti avrà effetti disastrosi, ed in questo caso vorrei sapere dove sbaglio, oppure mi sembra che altri si dovrebbero scuotere per dare l’allarme. Certo il problema non è immediatis­simo, ma diventerà già abbastanza serio a partire dal febbraio prossimo, quindi non c’è più tanto tempo da sprecare.

Non mi meraviglie­rei affatto se, come lei accenna, dietro la resa della Confindust­ria ci fosse una certa disposizio­ne favorevole verso l’inflazione; certo non credo abbiano mai inteso di assorbire l’aumento, come lo ha dimostrato subito la Fiat. Né mi meraviglie­rebbe se, come hanno suggerito alcuni, la Fiat non vedesse tanto di malocchio un accordo che, dando lo stesso ammontare a tutti, produce per essa un aumento proporzion­almente molto al di sotto della media.

Naturalmen­te avrà contato anche il timore di scioperi e violenza; ma se per ottenere che gli operai facciano il loro normale lavoro occorre dare tutto quello che chiedono, per assurdo che sia, questo indica l’impossibil­ità di controllar­e occupazion­e e inflazione. Ma sopratutto, date le condizioni presenti, come è possibile che nessuno si impegni a far capire ai sindacati che aumenti di salari monetari senza aumenti di produttivi­tà possono solo generare inflazione o disoccupaz­ione? Che io sappia,

l’unico che ha provato a dirlo, seppure forse senza chiare argomentaz­ioni, è stato La Malfa, e comunque a titolo personale e non a nome del governo. D’altra parte non è da escludersi che gli stessi sindacati vedano l’inflazione di buon occhio pensando, con qualche ragione, che con gli affitti bloccati e le tariffe pubbliche vischiose, possa ancora tornare a vantaggio degli operai (come ho accennato nel mio articolo). E questa forse è una delle ragioni, fra tante, per cui sarebbe ora di metter fine al blocco degli affitti, blocco che a questo punto mi sembra iniquo, sopratutto tenendo conto della maniera arbitraria col quale si applica. Questo è un argomento sul quale solo ora

mi sento libero di parlare avendo venduto il palazzo di appartamen­ti (bloccatiss­imi) che possedevo ancora a Roma fino a poco tempo fa! Però non ne ho ancora scritto pensando che con i miei due recenti articoli mi sono già reso sufficient­emente impopolare!

Certo i mesi prossimi non saranno facili per Lei e per il Governator­e e posso solo augurarle «to make the best out of a terrible mess». D’altra parte la nostra situazione qui non è poi tanto più invidiabil­e, presi nella morsa fra un governo decisament­e incompeten­te ed una banca centrale paralizzat­a da dogmi monetarist­i.

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Il Nobel Franco Modigliani (a destra) con il presidente Carlo Azeglio Ciampi (Ansa / Enrico Oliverio )
 ??  ?? ● La lettera inedita qui pubblicata è stata rinvenuta da Camurri nelle carte di Franco Modigliani conservate presso David M. Rubinstein Rare Book & Manuscript Library, Duke University
● La lettera inedita qui pubblicata è stata rinvenuta da Camurri nelle carte di Franco Modigliani conservate presso David M. Rubinstein Rare Book & Manuscript Library, Duke University

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