Corriere della Sera

Juve, Barça, City: quando la panchina è come un caveau

La riserva aurea è di 300 milioni per squadra: tante opzioni, ma anche esclusioni eccellenti in vista

- Paolo Tomaselli

Per chi, come la Juve, su una panchina ci è nato (quella di Corso Re Umberto a Torino) il problema è relativo. Però la panchina dei bianconeri e quelle delle altre grandi d’europa fanno paura. Agli avversari e ogni tanto, almeno per un attimo, anche agli allenatori che devono decidere chi sta fuori, chi gioca un pezzo di partita e chi può risolvere molti problemi in poco tempo. Allegri ha già messo mano alla riserva aurea contro il Chievo, pescando un jolly da tre punti come Bernardesc­hi, che è stato pagato 40 milioni una stagione fa e adesso ne vale almeno una decina di più. Oltre all’azzurro sono entrati anche Mandzukic e Can. E se si sommano le valutazion­i di mercato degli altri giocatori che sedevano a Verona all’esordio, operazione che ha fatto la Gazzetta dello Sport, si arriva a un valore di 282 milioni: più che a una panchina, quella dei campioni d’italia, assomiglia a un caveau. Che va valorizzat­o e allo stesso tempo andrà protetto da scricchiol­ii e musi lunghi.

Già domani con la Lazio Allegri potrebbe prendere qualche lingotto e lucidarlo, per metterlo al servizio di Cristiano Ronaldo: in fin dei conti il centrocamp­o a 2 gli costò una mezza figuraccia un anno fa in Supercoppa proprio contro la squadra di Inzaghi e nelle sfide successive Max ha sempre aggiunto un uomo in più nel mezzo: in panchina ci sono Matuidi e Can, ma in avanti rischia il posto uno tra Dybala e Cuadrado, con Mandzukic che scalda i motori. Del resto prima o poi toccherà quasi a tutti saltare un turno e sedersi in una panchina così è meno doloroso.

Anche se la riserva della Juve non è quella più lussuosa d’europa: quella dell’ultima partita del Barcellona batte infatti tutti i record e vale più

Coutinho

Il rincalzo più costoso della prima partita è Coutinho, 160 milioni a riposo per i blaugrana

della squadra titolare. In questo caso la cifra non è teorica, cioé basata sul valore di un’eventuale rivendita dei giocatori. Ma reale: per gl 11 scesi in campo il Barça ha speso negli anni 290 milioni, per quelli che aveva in panca 299. Certo, la presenza di Coutinho (160 milioni) contribuis­ce per più della metà, ma anche Vidal (19), Arthur (31), Malcom (41), Lenglet (35) e Cillessen (13) ricordano almeno tre cose: che la mitica cantera non produce più giocatori, che i prezzi sono saliti alle stelle e che i soldi incassati un anno fa dalla vendita di Neymar al Psg (225 milioni) sono stati tutti reinvestit­i. Non a caso nel discorso ai tifosi nella sua prima serata da capitano al Camp Nou, lo ha detto anche Leo Messi: «Puntiamo alla Champions, i nuovi acquisti ci saranno di grande aiuto».

Il City di Guardiola alla seconda di campionato aveva una panchina costata 297 milioni (con Bravo, Mahrez, Sané, Otamendi, Sterling e il prodotto del vivaio Foden), a riprova che i soldi messi nel mercato dal Psg e lo stesso City hanno pesantemen­te «drogato» il mercato. E trasformat­o le panchine in gioielleri­e. Da esibire e utilizzare con orgoglio, ma da maneggiare con una certa cura.

 ??  ?? Gestione A destra, nella foto in alto la panchina della Juventus: contro il Chievo, nella prima, di campionato, un valore di mercato di 282 milioni. Sotto, quella del Barcellona nella quale spicca Coutinho (primo da sinistra) pagato 160 milioni a gennaio (Newpress, Reuters)
Gestione A destra, nella foto in alto la panchina della Juventus: contro il Chievo, nella prima, di campionato, un valore di mercato di 282 milioni. Sotto, quella del Barcellona nella quale spicca Coutinho (primo da sinistra) pagato 160 milioni a gennaio (Newpress, Reuters)

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