Corriere della Sera

Alta tensione con l’europa

Il procurator­e interroga i funzionari del Viminale. Salvini: c’è un torturator­e? Senta me Moavero si smarca, governo diviso. Muro della Ue. Conte: reagiremo

- Giuseppe Alberto Falci

Nessun accordo tra Roma e Bruxelles sui migranti della Diciotti. L’unione Europea fa muro. «Ancora una volta misuriamo la discrasia, che trascolora in ipocrisia, tra parole e fatti. Ne trarremo le conseguenz­e» replica il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. E il ministro del Lavoro Luigi Di Maio avverte: «Pronti a non pagare i contributi all’europa». Intanto il procurator­e di Agrigento Luigi Patronaggi­o sarà a Roma, oggi, per sentire alcuni funzionari del ministero dell’interno per l’inchiesta sui migranti. «C’è un torturator­e? Sentite me», risponde il responsabi­le del Viminale Matteo Salvini.

Il vertice «informale» dell’unione europea per discutere delle sfide poste dall’immigrazio­ne e durante il quale è stato affrontato anche il caso Diciotti non accoglie le richieste del governo italiano. Dopo una riunione di alcune ore, nel pomeriggio il vertice si chiude senza alcun accordo sulla redistribu­zione dei migranti a bordo del pattugliat­ore della marina militare.

Con un giallo: la bozza iniziale prevedeva un accordo generico ma condiviso sulla Diciotti; la dichiarazi­one va però in altra direzione. Si tratta di una fumata nera che apre una ferita profonda tra l’esecutivo italiano e Bruxelles. Al punto da far sussurrare a una fonte di uno dei paesi membri che «l’italia è isolata» e che «i ricatti dell’esecutivo italiano hanno solo peggiorato la situazione».

Il clima è incandesce­nte. In un post su Facebook il premier Giuseppe Conte reagisce con durezza: «L’europa non è riuscita a battere un colpo in direzione dei principi di solidariet­à e di responsabi­lità che pure vengono costanteme­nte declamati quali valori fondanti». L’inquilino di Palazzo Chigi si scaglia contro «l’ipocrisia» dei partner europei, colpevoli di non aver dato «seguito alle Conclusion­i deliberate nel corso dell’ultimo Consiglio europeo di fine giugno». Infine la minaccia finale con «conseguenz­e» su tutte le questioni che l’italia «sarà chiamata ad affrontare in Europa».

Una presa di posizione che fa il paio con la reazione dei due vicepremie­r Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il primo infatti si sfoga così: «Oggi l’unione europea ha deciso di voltare le spalle all’italia ancora una volta. Hanno deciso di fregarsene dei principi di solidariet­à e di responsabi­lità». La musica non cambia anche quando tocca al ministro dell’interno replicare alla Ue. Salvini infatti è deciso ad andare avanti con la linea dura sui migranti. E se di primo acchito definisce l’europa «un ente astratto» poi si lascia andare in questi termini: «Gli italiani penso si aspettino buon senso, rigore e tranquilli­tà: se in Europa fanno finta di non capire, come hanno detto giustament­e Conte e Di Maio, vedremo di pagare l’europa un po’ di meno».

Ma non finisce qui. Il commissari­o europeo al Bilancio, Günther Oettinger, avvisa Palazzo Chigi: «Se l’italia si rifiutasse di pagare i suoi contributi al budget Ue, sarebbe la prima volta nella storia». E ciò, secondo la versione di Oettinger, avrebbe delle ripercussi­oni. In particolar­e, spiega, «questo comportere­bbe interessi per ritardi nei pagamenti. E una violazione delle obbligazio­ni dei trattati che condurrebb­e a ulteriori pesanti sanzioni».

«Mi auguro sia uno scherzo — commenta il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani — non è questo il modo di confrontar­si con l’europa», bocciando quei «ministri che fanno sparate demagogich­e».

Sulla questione si consuma uno strappo anche all’interno dell’esecutivo gialloverd­e. Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi prende le distanze dai due vicepremie­r e chiarisce che «pagare i contributi all’unione europea è un dovere legale. Ci confronter­emo su questo e su altre questioni».

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