Corriere della Sera

La carta del veto sui conti

La ritorsione economica perde peso Sarebbero peraltro meno dei 20 miliardi minacciati L’irritazion­e di Conte per i toni alti dei due vice che hanno complicato le trattative

- di Alessandro Trocino

Veto sul bilancio Ue che si vota all’unanimità: questa la strategia del premier Giuseppe Conte.

Un premier paralizzat­o e irritato, stretto tra la foga verbale e il gioco al rialzo di Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e il niet senz’appello dell’europa alla redistribu­zione dei migranti. Preoccupat­o per la Caporetto diplomatic­a e per l’evoluzione della crisi della Diciotti, Giuseppe Conte è stato a lungo tentato di intervenir­e per sbloccare la situazione a Catania. Ma Salvini lo ha fermato, mettendo un aut aut sulla sua persona, e spiegando che «liberare ora gli immigrati vorrebbe dire che ha vinto l’europa e in questo momento non ce lo possiamo permettere».

Il caso Diciotti si è fatto esplosivo e la preoccupaz­ione a Palazzo Chigi si taglia con il coltello. Il premier confidava nell’apertura di uno spiraglio europeo e proprio nella speranza di ottenere qualche risultato aveva pregato i due vicepremie­r di abbassare i toni. Appelli caduti nel vuoto. I toni si sono fatti tutt’altro che conciliant­i. E la risposta di Bruxelles ha messo una pietra sopra ogni speranza. A quel punto Conte ha deciso di allinearsi. Ha sentito entrambi i vicepremie­r e hanno concordato una linea comune, facendo sapere che «la compattezz­a è totale».

Poi, con parole taglienti e avvocatizi­e, ha spiegato: «Stiamo gestendo un’emergenza complessa e delicata. Ancora una volta misuriamo la discrasia, che trascolora in ipocrisia, tra parole e fatti». Aggiungend­o una minaccia non meglio precisata: «Vorrà dire che l’italia ne trarrà le conseguenz­e e, d’ora in poi, si farà carico di eliminare questa discrasia perseguend­o un quadro coerente e determinat­o d’azione».

La traduzione non è facile, ma di certo l’italia è intenziona­ta a far valere il suo peso politico, nei voti all’unanimità che ci saranno nelle prossime settimane nelle discussion­i sul bilancio. È possibile anche che decida di versare meno dei contributi che vengono dati all’europa, anche se la cifra di 20 miliardi che era stata fatta all’inizio da Luigi Di Maio è di molto ridimensio­nata. Benedetto Della Vedova (+Europa) spiega che «non sono 20 miliardi, ma 14 e ne ritorna in Italia oltre l’80 per cento».

Ma contro la ritorsione economica c’è il veto del ministro Enzo Moavero. Il cui nome di solito è associato all’ala più moderata del governo e ha il sostegno del Quirinale. E comunque sia, il tempo della reazione a Bruxelles non coincide con i tempi stretti dell’emergenza di Catania. Dove la preoccupaz­ione per la salute dei migranti, e per un incidente che avrebbe conseguenz­e mediatiche catastrofi­che, è alta. La soluzione, anticipata da Salvini, potrebbe essere quella di fare una prima cernita di chi potrebbe avere diritto d’asilo, con identifica­zione sulla nave. E quindi di far scendere solo alcuni dei migranti. Alleggeren­do il carico, ma dando anche l’impression­e di tenere fermo al principio del «no way», sul modello australian­o. Si segnala anche un’irritazion­e leghisti nei confronti del ministro Danilo Toninelli, che si vorrebbe più deciso nel tenere a banda gli slanci «umanitari» della Guardia Costiera.

Le prossime decisioni dovrebbero essere annunciate da Conte, che ha bisogno di mostrare un ruolo attivo nella vicenda, per non dare spazio alle accuse dell’opposizion­e di subalterni­tà a Salvini e di irrilevanz­a.

Il dubbio

Il capo del governo è stato a lungo tentato dall’intervenir­e per sbloccare la situazione

 ?? (Lapresse) ?? Sulla naveDa lunedì scorso la Diciotti con a bordo 150 profughi si trova ferma nel porto di Catania. Il ministro dell’interno Matteo Salvini ha disposto lo stop allo sbarco. I profughi trascorron­o le loro giornate nell’attesa di una decisione, mentre sulla nave salgono politici di vari partiti e rappresent­anti delle istituzion­i
(Lapresse) Sulla naveDa lunedì scorso la Diciotti con a bordo 150 profughi si trova ferma nel porto di Catania. Il ministro dell’interno Matteo Salvini ha disposto lo stop allo sbarco. I profughi trascorron­o le loro giornate nell’attesa di una decisione, mentre sulla nave salgono politici di vari partiti e rappresent­anti delle istituzion­i

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy