Corriere della Sera

La visita più difficile di Francesco in un’irlanda scettica e diffidente

Il Papa oggi a Dublino mentre il Paese chiede trasparenz­a sui casi di preti pedofili

- DAL NOSTRO INVIATO Michele Farina

LONDRA Quando Giovanni Paolo II visitò Galway nel 1979, ad accoglierl­o sul palco per la messa dei giovani c’era il vescovo Eamonn Casey: in quei giorni di fine settembre 2,7 milioni di irlandesi (su 3 milioni di abitanti) andarono ad ascoltare Wojtyla in una delle sue 22 omelie: in pochi allora sapevano che il vescovo Casey era anche papà di un bimbo di 5 anni. Quando questa mattina Francesco arriverà a Dublino per la seconda visita di un Papa in quasi 40 anni, troverà ad accoglierl­o un’altra Irlanda, che nel frattempo ha legalizzat­o divorzio, aborto e unioni gay e dove l’età media dei 3.900 sacerdoti (erano 6.200 nel 1979) è di 70 anni. A stringergl­i la mano ci sarà anche il premier Leo Varadkar, che tutti gli irlandesi sanno essere apertament­e gay. Uno che alla vigilia della visita papale si è detto «felice che la Chiesa abbia una posizione meno dominante nella vita pubblica».

Cambiament­i

Dalla visita di Wojtyla, 40 anni fa, il Paese ha legalizzat­o l’aborto e il divorzio

Accostando queste due cartoline si vede quanto è cambiata l’irlanda e forse anche la Chiesa. Bergoglio arriva nel segno di una dichiarata trasparenz­a. Gli irlandesi si aspettano di ascoltare da lui parole chiare anche sugli abusi sessuali nei confronti dei minori che hanno macchiato la Chiesa per anni e anni. Francesco arriva per partecipar­e al Meeting mondiale delle famiglie, un incontro che si svolge ogni tre anni. È il suo secondo viaggio sull’isola Verde: come padre Jorge Bergoglio visitò la comunità gesuita di Milltown Park nel 1980. Erano i tempi in cui nasceva la band degli U2, che nel primo album avevano una canzone che diceva «Gloria in excelsis Deo». La preghiera dei ragazzi di Dublino faceva parte dell’identità nazionale (il 93% degli abitanti si dichiarava cattolico, contro il 78% di oggi) e si inseriva nella contrappos­izione storica con gli «oppressori» inglesi/anglicani. Gli anni della guerra in Irlanda del Nord, gli attentati dell’ira, la repression­e di Londra: lo stesso Wojtyla nel 1979, a meno di 12 mesi dalla sua elezione, avrebbe voluto fare una puntata dall’altra parte del confine, ma l’assassinio di Lord Mountbatte­n da parte dell’ira nella contea di Sligo sconsigliò la tappa in Ulster. Anche papa Francesco nelle sue 36 ore irlandesi sembrava aver messo in conto un «salto» dall’altra parte (la prima volta di un Papa in Irlanda del Nord), oltre quella frontiera che non più l’ira ma la Brexit ha fatto tornare visibile e inquietant­e.

Il Papa lascerà Roma alle 8 e 15, il suo atterraggi­o è atteso per le 10 e 30. Al Castello di Dublino ci sarà l’incontro con le autorità: in un faccia a faccia che non durerà più di 10 minuti, il premier Varadkar ha promesso di parlare al Papa delle donne e dei bambini vittime delle istituzion­i cattoliche: «Spero che Francesco possa confermare le scuse fatte in passato ma anche dimostrare che le cose stanno cambiando». Dopo la visita alla Cattedrale di St Mary, il Papa avrà una visita privata in un centro per senzatetto gestito dai Cappuccini. Verso sera il primo «assaggio» al Festival delle Famiglie che si tiene allo stadio di Croke Park, dove domenica pomeriggio alle 15 Bergoglio tornerà per officiare la messa dopo una mattinata passata alla Basilica di Knock dall’altra parte dell’isola.

L’irlanda è cambiata, ma l’incontro di domenica sarà comunque uno di quegli avveniment­i da ricordare, anche per i numeri: sono attesi oltre 500 mila fedeli, ci saranno 4 mila sacerdoti e diaconi per distribuir­e l’eucarestia, oltre mille tra medici, infermieri e paramedici impegnati nel esercizio sanitario, più di 2.500 treni straordina­ri. È stato calcolato persino il numero di panini necessari per i sandwich (almeno 25 mila). La Bbc ha reso noto il costo stimato dell’evento: 35 milioni di euro (22 raccolti dalla Chiesa, il resto dal governo irlandese). Per la Messa il Papa vestirà, naturalmen­te, di verde.

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BenvenutoL­a preparazio­ne per la visita di papa Francesco a Dublino, capitale dell’irlanda (Will Oliver/epa)

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