Asia Argento e le molestie, le accuse di un altro attore «Mandava video seminuda»
Il «Daily Mail» e le dichiarazioni di Jeff Leach in un podcast «Mi arrabbiai, lei mi rispose che lo faceva con tutti gli amici»
Come fosse una trama che nel tempo prende forma, nella complessa vicenda che ha coinvolto Asia Argento si aggiungono ogni giorno nuovi personaggi. Ieri, è stata la volta di Jeff Leach, comico inglese e ex amico dell’attrice. Il rapporto tra i due si è interrotto — ha rivelato il Daily Mail — dopo che Argento gli avrebbe inviato, alcuni mesi fa, dei suoi video in topless, nonostante non solo non fossero voluti ma lei sapesse anche che era fidanzato. A dirlo è stato proprio l’attore nel programma Legion of Skansen, in un podcast dello scorso giugno recuperato però solo ieri. «Penso all’ironia di qualcuno che si lamenta per aver ricevuto attenzioni sessuali non richieste e che poi fa la stessa, identica, cosa», ha aggiunto, spiegando anche che di fronte alla sua rabbia per quei filmati inopportuni, Argento si sarebbe innervosita a sua volta, spiegando di mandare video e foto in cui compare nuda a tutti i suoi amici «e loro sanno che non c’è niente di sessuale». Un confronto che non si è fermato lì. Leach, indispettito, avrebbe anche fatto presente di quanto un atteggiamento simile stridesse con i principi del #Metoo, ancora una volta non trovando cenni di pentimento nell’attrice. Nel suo intervento, l’attore ha anche voluto precisare che il comportamento dell’ex amica non nega le sue dichiarazioni su Weinstein. Non la renderebbe meno credibile. Ma, di sicuro, una portavoce sempre più imperfetta di un movimento tanto importante.
Questo il nuovo risvolto di uno scandalo imprevedibile e dai contorni ancora sfuocati. Fino ad ora, nelle seconde file era rimasto anche Gordon K. Sattro, il legale di Jimmy Bennett, l’uomo che l’ha seguito nella scelta di chiedere dei danni all’attrice per delle presunte violenze subite quando era minorenne. Al termine di una trattativa che sarebbe dovuta restare fuori dai riflettori, Sattro era riuscito a ottenere per il suo cliente 380 mila dollari. Solo che — come è ormai noto — questa cifra sarebbe stata coperta da Anthony Bourdain.
Ed è qui che succede qualcosa che non torna del tutto. Una coincidenza, ma piuttosto assurda. Perché l’avvocato era per certo un grande fan dello chef. Il sito di Vanity Fair lo ha definito «ossessionato» da lui. Per capirlo, bastava fermarsi alla biografia del suo profilo Instagram. Bastava, appunto. Perché ieri l’avvocato non solo l’ha modificata, ma ha anche deciso prima di eliminare altri apprezzamenti sul cuoco americano e poi di chiudere il suo account, rendendolo privato.
Solo due giorni fa, a scandalo esploso, Sattro si definiva un uomo «costantemente ispirato da Bourdain». Una descrizione che ora è diventata di altre quattro parole: «Avvocato, viaggiatore e occasionalmente buongustaio». Prima di chiudere il suo profilo, inoltre, Sattro aveva cancellato il suo commento a un ritratto di Bourdain, pubblicato da lui lo scorso giugno, dopo la notizia della morte dello chef star. Che diceva: «Quest’uomo, che non ho mai incontrato, ha avuto una grandissima influenza su di me da giovane. Mi ha ispirato e mi continua a ispirare... Il mondo ha perso il suo più grande ambasciatore. E io ho perso una grande fonte d’ispirazione».
Un caso davvero bizzarro, quello dell’avvocato fan che si trova a confrontarsi col suo mito, ricavandone cifre importanti. Ma nella confusione di tutta questa storia, in fondo, si tratta solo di un capitolo in più. ● Argento ha negato ma alcuni sms la contraddicono. Ora un altro attore la accusa di avergli inviato video in cui lei era seminuda la libertà non si negozia — ha scritto ai suoi follower — e perché non mi cimenterò mai in lodi a cui non credo». Più diffusamente, su Facebook, ha spiegato che «oggi qualunque rimessa in causa di Macron viene subito accusata di fare il gioco dei populisti», lasciando intendere di essere stato qualificato di «wauquiezomélenchoniste», in riferimento al leader dei Repubbicani, Laurent Wauqiez, e a quello della sinistra radicale, France Insoumise, Jean-luc Mélenchon. «Più ancora del giornale — ha aggiunto — mi è stato fatto capire che sono la mia persona, i miei tweet, i miei passaggi in televisione, i miei post su Facebook che ponevano un problema». Perdriel, finanziatore al 60% della rivista, ha anticipato la risposta, che comparirà, assieme all’addio dell’ormai ex direttore, sul prossimo numero del giornale: «Caro Raphaël Glucksmann, sono di sinistra ma non come lei. Rivendichiamo per questa rivista un’indipendenza totale di fronte a tutti i poteri, finanziari, politici e mediatici. Sarebbe assurdo, caro Raphaël, credere che noi possiamo essere pro o contro Macron. Non è affar nostro. Sì, noi crediamo che certe riforme sono contemporaneamente coraggiose, difficili e piuttosto positive».la diatriba è destinata a vivacizzare l’ambiente ancora per un po’, anche se la nomina del successore di Glucksmann alla testa del Magazine Littéraire è già stata formalizzata: la scelta è caduta su Nicolas Domenach, autore sul numero di settembre, di un editoriale sul crollo del ponte Morandi: «Bisognerà battersi per costruire ponti e abbattere i muri che stanno vincendo ovunque».
L’avvocato di Bennett Sattro, legale di Bennett, ha cancellato dal profilo gli elogi allo chef Bourdain