Corriere della Sera

Il prof di anestesia a processo «Ha ucciso moglie e figlia con il gas nella palla da yoga»

Hong Kong, la strana arma nascosta nel baule dell’auto

- Di Simone Disegni (foto Afp)

Una palla di quelle usate per fare pilates o yoga, un concentrat­o di monossido di carbonio e una Mini Cooper gialla. Ingredient­i astrusi per la trama di un omicidio, ma drammatica­mente efficaci. È di questi che si sarebbe servito Khaw Kim-sun, un anestesist­a malese residente a Hong Kong, per architetta­re l’assassinio di sua moglie e — apparentem­ente involontar­iamente — della loro figlia di 16 anni.

I fatti risalgono a oltre tre anni fa, ma gli inquirenti hanno reso nota quella che ritengono essere la soluzione dell’enigma soltanto ieri, quando si è aperto il processo contro l’uomo. La polizia trovò infatti le due donne riverse senza vita in macchina nel maggio del 2015. Soltanto più tardi un’autopsia rivelò che Wong Siewfung, 47 anni, e Khaw Li-ling, la figlia di 16, erano morte a causa dell’inalazione di una dose massiccia di monossido di carbonio. Unico indizio percorribi­le, una palla da yoga ormai sgonfia nel bagagliaio dell’auto.

Durante i lunghi mesi delle indagini, Khaw Kim-sun, il 53enne rispettato docente di anestesia dell’università Cinese, aveva sempre negato ogni accusa, arrivando a sostenere che il composto avrebbe potuto essere stato preparato dalla figlia per tentare un improbabil­e suicidio. Ma a 39 mesi dalla morte delle due donne, il procurator­e Andrew Bruce ha chiuso il cerchio delle indagini e presentato alla corte la ricostruzi­one che inchiodere­bbe l’uomo, ora agli arresti.

«Separato in casa», Khaw avrebbe avuto una relazione con una studentess­a dell’ospedale nel quale lavorava, che lo avrebbe spinto ad architetta­re il piano «deliberato e calcolato» per eliminare la moglie. Approfitta­ndo della sua posizione di professore, Khaw avrebbe messo in piedi un finto progetto di ricerca allo scopo di procurarsi l’ingente dose di monossido di carbonio ad altissimo grado di purezza. Quindi, aiutato dalla L’arresto Khaw Kim-sun portato via dagli agenti quasi un anno fa stessa giovane, avrebbe inserito la sostanza tossica nell’oggetto più insospetta­bile, quel pallone da palestra. Ai colleghi di laboratori­o, insospetti­ti dagli strani movimenti, Khaw avrebbe detto che intendeva testare gli effetti del gas su un gruppo di conigli.

Braccato dalla polizia, il professore aveva poi ammesso di aver trasportat­o a casa la sostanza all’interno di palloni di yoga, sostenendo però di averlo fatto per eliminare dall’appartamen­to i troppi topi, rivelatisi poi inesistent­i. «L’anestesist­a non poteva non essere a conoscenza dell’effetto letale che l’estroso “bagaglio” avrebbe avuto sui passeggeri se montato a bordo dell’auto», ha sostenuto il procurator­e nell’arringa finale. Unica attenuante concessa: l’uccisione della figlia sarebbe stata involontar­ia. «L’ultima cosa che Khaw voleva — ha detto Bruce di fronte alla corte che ora esaminerà il caso — era che anche la 16enne morisse». Ma la ragazzina, che quel giorno saltò la scuola, è rimasta intrappola­ta in un sadico piano.

Le accuse

Secondo gli inquirenti l’uomo aveva una amante che l’ha aiutato nel suo piano omicida

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