Corriere della Sera

Il sindaco: «La mia gogna social funziona»

Bari, boom di contatti per la rubrica «Lo schifoso del giorno» voluta da Decaro: «È meglio delle multe»

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Che una rubrica intitolata «Lo schifoso del giorno» potesse raggiunger­e 211mila visualizza­zioni su Facebook era difficilme­nte prevedibil­e. Se poi il video postato per la rubrica è quello di un cane che fa i suoi bisogni e di un padrone maleducato che non li raccoglie, numeri del genere diventano inimmagina­bili. «Infatti non pensavo neanche io di poter raggiunger­e quelle cifre, quando immaginai una gogna mediatica per chi non si comporta bene». L’idea è di Antonio Decaro, sindaco pd di Bari e presidente dell’anci, l’associazio­ne nazionale comuni italiani. «Tutto nacque per caso, sulla scia del progetto “Bari per bene” che avviai nel 2014, all’inizio del mio mandato, contro gli atti di vandalismo in generale. Poi, due anni fa, a un certo punto, sbottai…».

Risale all’agosto 2016, infatti, la svolta che ha portato alla decisione della gogna pubblica. «Passeggiav­o per il corso principale della città, Vittorio Emanuele II, e trovai dei mega sacchetti di immondizia fuori dai cassonetti. Troppo pesanti per essere riposti all’interno, evidenteme­nte…». Il corso è quello lungo il quale passeggian­o i turisti, in particolar­e i crocierist­i, per raggiunger­e la città vecchia da una parte e via Sparano, quella dello shopping, dall’altra. «Un biglietto da visita pessimo per l’immagine turistica che vogliamo dare della città, tanto più che quei sacchetti erano anche maleodoran­ti, con i 30-40 gradi di agosto. Non potevo restare inerme e così aprii quei sacchetti per capire chi li avesse abbandonat­i. Dai tovaglioli di carta personaliz­zati non fu difficile risalire a un ristorator­e. I vigili urbani mi consigliar­ono di limitarmi alla multa, senza gogna mediatica. Ma trovai comunque un modo per screditare quel locale: da cittadino e non da sindaco, su Tripadviso­r, postai un commento negativo spiegando cosa facesse Le immagini Da sinistra, il sindaco di Bari e presidente dell’anci Antonio Decaro (Pd), 48 anni, in uno dei video in cui denuncia il malcostume dei suoi concittadi­ni. Qui a fianco, quel che resta di alcuni cassonetti incendiati dai vandali e cestini sporcati da scritte il titolare del ristorante “In vino veritas”». Che, ovviamente, non la prese bene. «No, per niente bene. Ma poi, nel giro di pochi giorni, capì e cambiò idea. Tanto da diventare testimonia­l di una campagna per la differenzi­ata della società della nettezza urbana, l’amiu».

Fu allora che Decaro capì che lo sforzo di convincere i baresi dell’importanza di un maggior rispetto della città poteva non essere vano. E nacque la rubrica «Lo schifoso del giorno», che poi si allargò allo «schifoso del mese», quindi allo «schifoso dell’anno»: ogni volta che il sindaco, visionando le immagini delle 10 telecamere mobili sparse in città (adesso ne arriverann­o altre trenta), individua uno sporcaccio­ne, lo posta su Facebook.

«Finora li abbiamo beccati tutti — spiega orgoglioso — nessuno tra quelli ripresi è sfuggito all’individuaz­ione, anche quello delle visualizza­zioni record che, dopo essersi accertato che non ci fosse nessuno nei paraggi, rimise in tasca il sacchetto per i bisogni del cane lasciandol­i sul marciapied­e. Dopo il video su Facebook, la polizia l’ha rintraccia­to e, mi dicono, non è uscito di casa per 15 giorni.

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