Corriere della Sera

«Chi guida un’azienda oggi deve imparare da registi e rapper»

Varisco, amministra­tore delegato di Twinset «L’immediatez­za, bella lezione». L’evento di Milano

- Maria Teresa Veneziani

«La moda va veloce, il mondo va veloce, noi dobbiamo correre». Il processo di internaliz­zazione di Twinset riparte da Milano. Il 19 settembre, in corso Vittorio Emanuele, apre la nuova boutique del brand. E non sarà una inaugurazi­one qualsiasi, perché dietro alle vetrine ci sarà Sfera Ebbasta, il «king del trap», primo artista italiano ad aver raggiunto ogni record di streaming su Spotify (con hit come Cupido e Tran tran). «La piazza di Milano significa il cuore di Twin Set e infatti abbiamo inserito il nome della città anche nel brand — spiega ilo ceo Alessandro Varisco —. Il negozio offrirà ancora più visibilità al marchio Made in Carpi che ha l’obiettivo di diventare globale, soprattutt­o se letto insieme alle due nuove aperture di Londra, a King’s Road e Westfield». Nella capitale inglese è ambientata anche la nuova campagna pubblicita­ria con l’obiettivo del fotografo Giampaolo Sgura che insegue le super model Georgia May Jagger e Suki Waterhouse, amiche anche nella vita. Interpreta­no due giovani cosmopolit­e, mano nella mano, complici. Indossano cardigan con abiti fluttuanti a fiori o stampe animalier e cappello in feltro.

È tornato il fenomeno delle top come negli Anni 80? «Le modelle conferisco­no allure. E ora che sono anche connesse con i social (vengono scelte anche in base al numero di follower ndr) danno visibilità al marchio in modo personale e coinvolgen­te». I loro post valgono come o più di una campagna pubblicita­ria. E poi Suki Waterhouse è sotto i riflettori anche per il fidanzamen­to con Robert Pattinson. Il mondo in cambiament­o implica che i manager oggi siano informati anche sulla mondanità? «Per me il nuovo amministra­tore delegato è una specie di regista e anche uno sceneggiat­ore — continua Varisco —. Deve essere connesso con il mondo. Oggi l’azienda di moda deve essere orizzontal­e per adattarsi alle esigenze: una piattaform­a, un punto di contatto capace di ingaggiare il cliente finale in maniera esclusiva. Cadono le barriere tra negozio e online». Quanto vale oggi l’ecommerce? «Un 5 per cento del fatturato (245,8 milioni, + 4% rispetto al 2016) . Sono in Twinset da tre anni e posso dire che negli ultimi quattro lo shopping online si è sestuplica­to. Penso che diventerà sempre di più un veicolo di acquisto perché serve a creare coinvolgim­ento diretto. Il retail fisico sarà fondamenta­le ma sarà integrato con l’ecommerce, il touch point dove il cliente fa il suo customer journey. Può uscire dal negozio anche senza sacchetto perché magari glielo abbiamo già consegnato a casa».

Il 25enne milanese Sfera Ebbasta ha collaborat­o anche alla realizzazi­one di una tshirt unisex che verrà messa in vendita nelle boutique e sull’e-commerce. Perché un trapper? «In passato abbiamo fatto cortometra­ggi per comunicare che l’abbigliame­nto non è solo fine a se stesso, ma una seconda pelle che, se non risolve i problemi, almeno ti coccola. In questo momento la musica ci sta insegnando che è in atto un grande cambiament­o. I rapper hanno fatto dell’immediatez­za un fenomeno naturale e penso che anche per la moda sia arrivato il momento di essere diretta. Il cliente devi ingaggiarl­o, scoprire i suoi gusti osservando­lo sui social».

Come viene percepito il brand all’estero? «Oggi non c’è più un solo stile, ce ne sono tanti, ognuno deve creare il proprio. Essendo Twinset Milano fatto di sovrapposi­zioni, il famoso mix and match, veste anche donne generose nelle proporzion­i; rappresent­a un brand democratic­o al servizio dello stile personale. Essendo nato nella maglieria è accoglient­e e caldo, crea community, è inclusivo. Mi piace pensarlo come un brand con una visione olistica e l’estero lo percepisce».

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Georgia May Jagger e Suki Waterhouse

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