Corriere della Sera

Landini (Cgil): «Carte sul tavolo e partecipaz­ione pubblica»

«Il ministro tolga subito il segreto sul parere dell’avvocatura e decida l’ingresso di Cdp nel gruppo»

- Enrico Marro

Il vicepremie­r Luigi Di Maio dice: sull’ilva, «il tavolo sindacale, in mia presenza, deve andare avanti».

«No», risponde il segretario confederal­e Cgil, Maurizio Landini. «Il governo deve prima chiarire tre questioni: se c’è o no la vendita; se è Arcelormit­tal il compratore; rendere pubblico il parere dell’avvocatura. Altrimenti non può partire una vera trattativa fra azienda, sindacati e ministro, che finora non c’è stata».

Il 15 settembre scade il commissari­amento dell’ilva. Alle sue condizioni difficile fare un accordo prima.

«Se c’è la volontà si può fare anche in 5 giorni. Ma il presuppost­o è che il governo si assuma le sue responsabi­lità, metta tutte le carte sul tavolo, visto che vuole essere il governo del cambiament­o e della trasparenz­a, convinca l’acquirente a garantire l’occupazion­e, i diritti e le condizioni dei lavoratori e assicuri quello che per la Cgil sarebbe un punto importante del nuovo assetto proprietar­io, cioè una partecipaz­ione pubblica attraverso la Cassa depositi e prestiti o un’altra soluzione».

Perché chiedete questo?

«Perché sarebbe un elemento di garanzia che investimen­ti industrial­i e ambientali vengano realmente fatti e i diritti dei lavoratori rispettati».

Non vi fidate?

«Non è questo. Una partecipaz­ione di garanzia dello Stato serve perché parliamo di un settore strategico, la siderurgia».

Si allunghere­bbero i tempi.

«No, dipende dal governo. Se vuole, può fare subito. E ribaltare l’impostazio­ne della trattativa, dove finora è stato dato un valore altissimo al prezzo di vendita e bassissimo alla tutela dell’occupazion­e. Invece, va garantito il lavoro a tutti i 14 mila dipendenti del gruppo e alle migliaia di lavoratori dell’indotto. E va assicurata l’assunzione mantenendo i diritti, a partire dall’articolo 18, così come va rispettato l’accordo di programma su Genova che, come è facile capire, si trova ora in una situazione ancora più delicata. Se finora non abbiamo raggiunto l’accordo non è perché aspettavam­o un nuovo governo, ma perché le nostre richieste non sono state accolte».

La Fim-cisl propone mobilitazi­one la

«Valuterà la categoria nelle assemblee con i lavoratori. Ma le confederaz­ioni non lasceranno soli i metalmecca­nici. Oltre alla vertenza Ilva, ci sono centinaia di migliaia di lavoratori coinvolti dalle crisi industrial­i mentre gli ammortizza­tori sociali sono in scadenza per molti di loro. Inoltre, dal governo aspettiamo le risposte su pensioni, fisco e manovra.

Gli investimen­ti

«Lo Stato un elemento di garanzia affinché gli investimen­ti vengano davvero realizzati»

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La mobilitazi­o ne proposta da Fim-cisl? Non lasceremo sole le tute blu

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Maurizio Landini, 57 anni, segretario confederal­e Cgil, già leader della Fiom

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