Carige, Malacalza conta sulla bassa affluenza per vincere
(f.mas.) Saranno almeno quattro le liste che si fronteggeranno per il consiglio di Carige il 20 settembre. Ieri è arrivata quella di Coop Liguria (1,8% del capitale), che candida Mauro Bruzzone e Fernando Pellegrini. È la seconda lista di minoranza, dopo Assogestioni. Entro domenica arriverà la lista dei soci storici Gabriele Volpi (9,9%) e Aldo Spinelli (circa l’1%) e si attendono le mosse di Raffaele Mincione, il finanziere che ha il 5,3% e che sostiene l’attuale ceo Paolo Fiorentino. Mincione e Volpi potrebbero anche presentare una lista comune, con Fiorentino confermato come amministratore delegato e con lo stesso Mincione tra i candidati, forse addirittura come presidente. Il socio di maggioranza Malacalza Investimenti, salito al 23,9%, ha schierato un trio di banchieri in una lista di 10 candidati: Pietro Modiano presidente, Lucrezia Reichlin vice e Fabio Innocenzi designato ceo. L’elezione con il sistema proporzionale potrebbe rendere complessa la formazione del consenso nel board. Ma Malacalza conta sull’affluenza alle assemblee Carige, storicamente sotto il 50% del capitale. Con il 23,9% ha buoni margini per piazzare i suoi.
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Vigilanza Bce, ancora una donna dopo Nouy
Si prepara la corsa alla successione di Danièle Nouy (foto), da gennaio 2014 presidente del consiglio di vigilanza della Bce, la cui carica è in scadenza il 31 dicembre. Secondo Bloomberg all’interno della Bce si preferirebbe puntare su una donna, così da compensare lo squilibrio di genere che caratterizza i ruoli apicali dell’eurotower. La nomina spetta al Consiglio direttivo della Bce, sulla cui scelta si esprimerà il Parlamento europeo, da tempo critico sul tema del genere all’eurotower. Basti pensare che tra i 25 componenti del direttivo ci sono solo due donne: Sabine Lautenschlager (che è anche vice di Nouy e scadrà a febbraio) e Chrystalla Georghadji, governatrice della Banca di Cipro. Tra i candidati al posto di Nouy si fanno i nomi di Sharon Donnery, vice presidente della Banca centrale irlandese, e Elisa Ferreira, vice presidente della Banca centrale portoghese. I potenziali aspiranti italiani sono tre: il presidente dell’eba, Andrea Enria, il componente del supervisory board Bce Ignazio Angeloni e il vice dg di Bankitalia, Fabio Panetta. Ieri a mezzanotte sono scaduti i termini per le candidature, mentre alla fine di settembre dovrebbe essere scremata una short-list che verrà anche condivisa con il Parlamento europeo.
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Trenord, il ceo di Rfi apre alla vendita a Regione Lombardia
(m.muz.)nuova svolta sull’azienda di trasporto ferroviario che opera in Lombardia. Al Meeting di Rimini l’amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana Maurizio Gentile ha salutato con favore la possibilità che la maggioranza delle azioni di Trenord passi a Regione Lombardia: «Divorziare costa meno di sposarsi» ha commentato. Questa soluzione potrebbe essere una via d’uscita dallo stallo che si è creato tra i soci dell’azienda, Trenitalia e Ferrovienord. Insieme alla cessione di Trenord, ci sarebbe anche la parziale nazionalizzazione della rete gestita da Fnm.
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