«Ho studiato il Corano per diventare una regina fanatica e sanguinaria»
Crescentini: a Venezia sarò una giurata severissima
Per l’ultimo film, Sabbie e fuoco, ha studiato il Corano e imparato a andare a cavallo. Per il docufilm dedicato alla figura di Krizia è diventata la biografa non ufficiale di Mariuccia Mandelli. Per tornare nei panni della pm Laura Piras ha interrogato magistrate e poliziotte sui lati più oscuri dei loro mestieri. Carolina Crescentini non ama farsi trovare impreparata. E ha preso molto sul serio anche il ruolo che Alberto Barbera le ha offerto per Venezia 75, giurata delle opere prime. «È uno dei ruoli più belli del mondo: fare indigestione di film, intravedere il futuro, del cinema e del mondo. Vado a cuore aperto ma sarò una giurata severissima».
Dopo Alessandro Borghi un nuovo cerimoniere, Michele Riondino.
«Michele è un grande attore, intelligente e sensibile. Lascerà il segno. Mi piace questa idea che aprire le danze e fare gli onori di casa siano ruoli intercambiabili, madrina o padrino. In tante altre cose dovrebbe essere così».
Ha imparato il Corano?
«Ho dovuto studiarlo bene per interpretare Lady Hester Stanhope per Sabbie e fuoco di Souheil Benbarka, una produzione internazionale tratta da una storia vera che uscirà prima in Marocco, Francia, Spagna e poi da noi. Una spy story in costume, alla corte di Spagna, con un ufficiale inviato come agente segreto in Marocco. Sono la nipote del primo ministro inglese William Pitt, donna moderna, decisamente tosta e molto colta. Pronta a tutto».
Cioè?
«Le era stato predetto che sarebbe diventata regina di Palmira, si convertì all’islam e diventò un’estremista e una sanguinaria. Abbiamo girato a Rabat e in diversi luoghi del Marocco. Recitare le sure del Corano è stato molto impegnativo. E anche fisicamente non è stato uno scherzo, abbiamo girato scene con 750 comparse a cavallo. Un cast favoloso, con Giancarlo Giannini e la mitica Marisa Paredes, una delle persone più rock’n roll che abbia mai conosciuto».
A proposito di musica, nei suoi amori è una costante. È fidanzata con Motta. La vedremo su un palco prima o poi?
«No, no. Al massimo canto squarciagola sotto la doccia. Carolina Crescentini nei panni di Lady Hester Stanhope nel film di Souheil Benbarka
La musica la uso per preparare le scene. Per esempio, con Muccino in A casa tutti bene, appena uscito in Francia, dovevo recitare a pallettoni nelle sfuriate con Favino. Così ascoltavo Aphex Twin, ha il potere di innervosirmi. Sarà più facile che Motta si lasci trascinare nel mio mondo».
Per caso sta dando un’anticipazione?
«Lui è molto attratto dal cinema, chissà...».
Presto la rivedremo in tv per I bastardi di Pizzofalcone, nella nuova stagione diretta da Alessandro D’alatri.
«l pubblico si è affezionato ai personaggi di Maurizio de Giovanni. La mia Laura Piras è una tipa complicata. Si muove in un mondo molto maschile, è diffidente, vuole essere rispettata. Il suo lavoro la pone a contatto con realtà atroci. Come fai a non portarti il lavoro a casa? Donne come lei devono imparare a convivere con il dolore altrui».
Ha recitato in un docufilm su Krizia, in quale parte?
«Sono una specie di narratrice, la regia è di Giancarlo Giagni. È stata una scoperta, non sapevo che fosse così tosta. Per molto tempo è rimasta l’unica donna nel gotha della moda. Mi piace aver scoperto anche il suo lato eccentrico e bizzarro, grazie ai racconti di Carolina Rosi, sua nipote. Per capirla basta vedere i suoi abiti, più vicini al design o al teatro che alla moda. Una vera artista».
È tornata da poco da Lampedusa. Dopo la fiction sui migranti con Claudio Amendola è diventata un luogo del cuore.
«I mesi passati lì mi hanno cambiata. Ho visto da vicino cose che i turisti non vedono, incontrato persone che hanno vissuto esperienze atroci. Non sposo le idee di questo governo, non mi appartengono in nessun modo. Ma mi preoccupa di più l’ondata di intolleranza che vedo crescere. Si va avanti a slogan, non si ascolta chi prova a argomentare».
Spionaggio
L’attrice: il film «Sabbie e fuoco» è una spy story in costume tratta da una storia vera