Corriere della Sera

La «mazzata» di Sacchi la certezza Higuain Così Rino sfida Carlo

«Faremo il massimo per portare qualche punto a casa»

- Carlos Passerini

Si sono sentiti giovedì mattina, l’ha svelato Rino: «Carlo mi ha chiesto se volevo le mozzarelle, gli ho risposto che è meglio di no, che sono già abbastanza grasso». Carlo ha aggiunto un capitolett­o all’aneddoto un paio d’ore dopo: «E comunque altro che mangiare, l’ho detto a Rino: adesso abbiamo tutti e due ben altro a cui pensare». Ha ragione il Maestro: Napoli-milan è sì la storia di un’amicizia — che meraviglia due allenatori avversari che si telefonano a 48 ore da una partita — ma anche, anzi soprattutt­o, un duello che nessuno ha intenzione di perdere, anche se siamo solo alla fine di agosto: Gattuso perché sa bene di trovarsi di fronte a un avvio tremendame­nte in salita, il San Paolo stasera e la Roma a San Siro venerdì, con tutto ciò che ne consegue, Ancelotti perché ha bisogno estremo di conferme dopo il successo in chiaroscur­o all’esordio con la Lazio.

Conferme per sé e per l’ambiente, scosso dalla frattura fra De Laurentiis e il sindaco De Magistris per la questione stadio (ieri ADL ha risposto duramente al sindaco che ha scelto di schierarsi con gli ultrà), che stasera si annuncia mezzo vuoto. Entrambe le squadre sono insomma in pieno rodaggio, per il Milan stasera è addirittur­a il debutto dopo il rinvio della gara col Genoa, è perciò evidente come in questo momento i punti abbiano un valore particolar­e non tanto per la classifica quanto perché garantisco­no la possibilit­à di continuare a lavorare in serenità. «Sarà dura ma faremo il massimo per portare qualche punto a casa» ha infatti ammesso Gattuso, che dopo aver scherzato sul vaticinio di Arrigo Sacchi («dice che siamo da scudetto? Mi ha dato una mazzata») ha messo in chiaro l’obiettivo («la Champions») e il piano per raggiunger­lo: «Higuain è uno dei dieci giocatori più forti del mondo, ma a vincere è sempre il gruppo». Che, proprio come gli ha insegnato il vecchio maestro, va gestito con la psicologia. Dopo aver affidato la fascia da capitano a Romagnoli, sembra orientato a puntare per adesso sulla vecchia guardia con il solo Higuain al debutto tra i nuovi. In panchina Caldara («è abituato a un calcio diverso ma ha voglia»), Castillejo («gamba frizzante») e anche Bakayoko

Gattuso Carlo mi ha telefonato: vuoi delle mozzarelle? No, sono già grasso

(«mi ha sorpreso») al quale sarà preferito Borini.

C’è anche una ragione tattica che sarà una delle chiavi del match: Bonaventur­a gli serve in mezzo al campo per portare pressione costante su Hamsik, non ancora a suo agio nel L’ex

Il neo milanista Gonzalo Higuain, 30 anni, 121 gol con il Real, 91 con il Napoli e 55 con la Juventus (Afp) nuovo ruolo di regista, il piano è fregargli la palla e verticaliz­zare per il Pipita. Un altro per il quale Napoli è una questione personale: contro la sua ex squadra, o meglio contro il suo ex datore di lavoro, ha segnato già cinque gol in sei partite. Al San Paolo però il Milan non vince dal 2010, in campo c’era ancora Gattuso. Secondo il quale la mano di Ancelotti ancora non si vede granché anche se in realtà qualcosa è già cambiato: più verticalit­à, esterni accentrati, difesa impostata diversamen­te, ma soprattutt­o un centravant­i vero, Milik, con Mertens in panchina. Secondo Carletto è la mossa giusta: «Per lo scudetto non manca molto e quel poco che manca spero di riuscire a darlo io». Prima però c’è da battere passato, emozioni, allievo.

Ancelotti L’ho detto a Rino: adesso è meglio non pensare a mangiare

Obiettivi e polemiche Ancelotti pensa allo scudetto, De Laurentiis risponde duramente al sindaco De Magistris

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