Dovi e Vale
Da Silverstone 8 Gp per rimontare Marquez. Il ducatista 1°, Rossi in ripresa: «Qui la Yamaha funziona»
Nelle ultime due gare Marc Marquez non ha vinto, ciononostante ha guadagnato 13 punti in classifica su Valentino Rossi, il secondo della Motogp e il primo dei normali. Con l’attuale più 59 di vantaggio e appena 8 Gp rimasti, il campione del mondo è insomma già in grado di dedicarsi a tappe conservative, anche perché dietro non c’è un inseguitore solo, ma un gruppo di piloti che si alternano sottraendosi punti.
Il copione, nella sua trama macro, non cambierà da qui alla fine: MM punterà all’obiettivo minimo del podio senza affanni, gestendo e piazzando il colpo solo quando MISANO ADRIATICO «Mi fanno tanti complimenti, spero solo che non cambino idea dopo avermi visto guidare». Alex Zanardi attraversa il paddock sulla carrozzina elettrica, tutti lo fermano. All’esercito del selfie risponde con un sorriso stupendo e con battute a raffica. Dice di sentirsi come uno «studente» al primo giorno di scuola, la felicità brilla nei suoi occhi azzurri vivissimi: «È un sogno che si avvera, è si sentirà sicuro. Agli altri il compito di disegnare le sottotrame, differenti in ogni pista. Su quella di Silverstone ieri se ne sono già viste due interessanti. La prima, in fondo attesa visto che ci ha vinto nel 2017, è quella di un Dovizioso che — miglior tempo — tenta di rispondere al compagno Lorenzo, in vantaggio 3 gare a 2 nella battaglia interna alla Ducati. La seconda, più sorprendente, racconta di una Yamaha competitiva dopo le scuse pubbliche della dirigenza giapponese e le sferzate di Rossi. Il risultato è una buon venerdì di Viñales e Valentino — terzo e ottavo ma entrambi con un buon passo — e la vaga speranza che il digiuno di vittorie che dura da venti gare (Rossi ad Assen, 25 giugno 2017) possa finire.
«Sembra che questa pista sia migliore per noi, la nostra moto funziona bene», ha ammesso Valentino. E in effetti ad aiutare la Yamaha è il nuovo asfalto che garantisce maggiore grip. Restano, è vero, le buche di cui si sono lamentati tutti, anche gli yamahisti. Ma nel bilancio dei pro e dei contro la M1 sembra quella che ne beneficia di più.
Bisogna però andarci piano. Il venerdì è il venerdì; la classifica è corta: i primi tre in 61 millesimi, i primi nove in meno di un secondo; in più oggi e domani si prevede pioggia. Situazione fluida in tutti i sensi, insomma, e di nuovo lo scenario pare favorire Marquez, che controlla 4° e prova a dare spettacolo.
Ieri ha mancato di un soffio uno dei suoi celeberrimi salvataggi di gomito-ginocchio, a lungo in bilico sul burrone prima di cadere. Alla fine sorrideva comunque. Dovesse succedere domani, e dovesse vincere il suo primo inseguitore, avrebbe ancora una gara e 9 punti di garanzia. Buche o no, sole o pioggia, la sua in Motogp, totalmente meritata, è la vita più bella di tutti.
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