Corriere della Sera

Conte: io resto qui solo per un giro Il passo del premier per frenare gli alleati

Il capo del governo lancia un primo avvertimen­to. Martedì una riunione di maggioranz­a

- Tommaso Labate

«Io sto avendo l’opportunit­à e la fortuna di servire il Paese da presidente del Consiglio. Ma questo è il mio unico giro. Poi non cercherò candidatur­e o altro, tornerò serenament­e al mio lavoro». Nei giorni più caldi di agosto, quando al dibattito sulla nazionaliz­zazione della rete autostrada­le si era andata ad aggiungere la crisi diplomatic­a e umanitaria sulla nave Diciotti, Giuseppe Conte ha lasciato cadere tra gli alleati di governo un’annotazion­e che la dice lunga sul suo futuro. Questo è il suo «unico giro», one shot, non ce ne saranno altri.

Certo, l’uomo è apparso finora poco incline agli ultimatum, è un «mediatore nato» (come lo definisce Di Maio), «pignolo all’inverosimi­le» (questa sottolinea­tura è dei leghisti), uno che fa iniziare le riunioni di governo in ritardo (facendo innervosir­e i maniaci della puntualità come Paolo Savona) per la smania di leggere i documenti del pre-consiglio fino all’ultima riga, maniaco più degli angoli da smussare che degli spigoli da appuntire. Eppure, alle orecchie di quei ministri che hanno ascoltato la sua riflession­e, l’annotazion­e del presidente del Consiglio è risuonata come una specie di warning. Come un semaforo giallo, volto a tentare di frenare le fughe in avanti dei due pezzi di maggioranz­a che sui dossier più delicati — dalle autostrade alle pensioni, dall’immigrazio­ne alle relazioni internazio­nale — stanno dimostrand­o la loro plastica difficoltà a marciare uniti.

A Palazzo Chigi, tra chi presidia le stanze del potere esecutivo negli ultimi scampoli d’estate, la tendenza è gettare acqua sul fuoco. D’altronde, gli ottimi rapporti personali che si sono instaurati tra Di Maio e Salvini hanno lasciato, tanta o poca che fosse, la polvere sotto il tappeto. Eppure più d’uno, tra quelli che hanno i contatti più stretti col presidente del Consiglio, si spinge ora a segnalare che «da settembre le cose cambierann­o». Un ministro, in cambio dell’anonimato, la mette così: «Fino a oggi, ciascuno ha fatto il proprio gioco davanti all’elettorato, spesso superando i limiti del contratto di governo. Cosa cambia? Diciamo che per Conte, dalla prossima settimana, a sorvegliar­e sul rispetto dei paletti dovrà intervenir­e una specie di Var», e il riferiment­o è a quella moviola che consente all’arbitro di una partita di calcio di serie A di rivedere le azioni più contestate e di poter prendere così le decisioni.

Entra così in campo il Comitato di conciliazi­one previsto dal contratto di governo, che potrebbe esordire la settimana prossima su alcuni dei temi più spinosi su cui si cerca — finora invano — di parlare con una voce sola: da Autostrade all’immigrazio­ne. Conte ne ha bisogno subito, e una serie di riunioni politiche (presenti il premier, Salvini, Di Maio, Giorgetti e i ministri interessat­i ai dossier) aprirà la strada già da martedì. Il punto è, nell’ottica del premier, è ristabilir­e i confini del ruolo dell’«arbitro» soprattutt­o per quando si aprirà la partita della legge di Stabilità. Lega e M5S rispondono a due elettorati diversissi­mi; la prima è compatta, i secondi sono divisi in due fazioni, più nell’elettorato che a livello di classe dirigente. Accontenta­re tutti sarà impossibil­e. Ecco perché il premier ha bisogno subito di ristabilir­e l’ordine. Prima che la strada si complichi ulteriorme­nte, e forse per evitare che dalla segnalazio­ne che «questo è il mio unico giro» non si arrivi alla minaccia che nessuno, a Palazzo, ha ancora avuto il coraggio di pronunciar­e. Quella delle «dimissioni».

La mediazione Entra in campo il comitato di conciliazi­one previsto dal contratto

 ??  ?? Luigi Di Maio Il vicepremie­r e ministro M5S del Lavoro e dello Sviluppo economico, 32 anni, insiste su taglio delle pensioni e reddito di cittadinan­za
Luigi Di Maio Il vicepremie­r e ministro M5S del Lavoro e dello Sviluppo economico, 32 anni, insiste su taglio delle pensioni e reddito di cittadinan­za
 ??  ?? Matteo Salvini Il vicepremie­r e ministro leghista dell’interno, 45 anni, punta sulla flat tax. Su altri temi economici pesano i dubbi degli industrial­i del Nord
Matteo Salvini Il vicepremie­r e ministro leghista dell’interno, 45 anni, punta sulla flat tax. Su altri temi economici pesano i dubbi degli industrial­i del Nord
 ??  ?? Giancarlo Giorgetti Sottosegre­tario, 51 anni, è la «mente» leghista sui dossier economici. Ha lanciato l’allarme su un possibile attacco sui mercati a settembre
Giancarlo Giorgetti Sottosegre­tario, 51 anni, è la «mente» leghista sui dossier economici. Ha lanciato l’allarme su un possibile attacco sui mercati a settembre
 ??  ?? Giuseppe Conte Il presidente del Consiglio, 54 anni, deve trovare una sintesi tra le posizioni dei due vicepremie­r Di Maio e Salvini
Giuseppe Conte Il presidente del Consiglio, 54 anni, deve trovare una sintesi tra le posizioni dei due vicepremie­r Di Maio e Salvini

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