I 531 km a nuoto di Lewis
L’impresa record dell’inglese nel canale della Manica è durata quarantanove giorni «Oceani invasi di plastica, agire ora o non li salveremo»
«Insisti Lewis, insisti». In testa un unico pensiero che lo ha ossessionato in ciascuna delle circa 500.000 bracciate con cui ha stabilito un record: quello della Manica attraversata a nuoto. Però in senso latitudinale: ovvero da Sennen Cove, estrema propaggine occidentale in Cornovaglia, sino alle bianche scogliere di Dover tutte a Est.
Un tragitto massacrante e inedito: nessuno lo aveva mai tentato prima. Lewis Pugh, inglese, 48 anni vigorosamente portati, ambientalista, un passato di militare nei commandos dei Sas e oggi avvocato specializzato in diritto marittimo, ha stabilito il primato in 49 giorni, divorando a stile libero un totale di 531 chilometri con tappe giornaliere tra i 10 e i 20 chilometri. Lewis non voleva certo entrare nel Guinness: ciò che contava per il nuotatore era sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento della Manica e più in generale delle acque marine.
Tanto che appena ultimata l’impresa, fradicio e con l’asciugamano sulle spalle, ha twittato queste parole da un notebook che qualcuno gli ha consegnato mentre ancora tremava sul molo Shakespeare del porto di Dover: «Durante la nuotata non ho praticamente visto fauna selvatica, salvo rari uccelli, qualche delfino e una tartaruga. Ho invece visto tanti rifiuti. I nostri oceani sono molto maltrattati. Abbiamo tolto il pesce dai mari e lo abbiamo sostituito con la plastica».
Frazione dopo frazione, i sudditi di Sua Maestà hanno seguito l’avventura acquatica dell’ex commando con emozione sempre maggiore. Commovente, il rush finale in diretta tv: Lewis — sofferente per una tendinite che lo ha afflitto dai 300 chilometri — è stato affiancato in acqua e incoraggiato da altri nuotatori.
Ad applaudirlo sulla spiaggia centinaia di tifosi, compreso il ministro dell’ambiente Michael Gove che ha parlato di «impresa fantastica: Lewis è un eroe dei tempi moderni e quel che ha fatto è incredibile». Complimenti che non hanno scalfito il massiccio avvocato, sguardo grintoso e piglio da ex soldato: «Ho fatto la mia parte e ora è tempo che il governo faccia la sua — ha sibilato gelido —. ho visto spazzatura in ogni spiaggia. Dei nostri mari costieri, solo 7 chilometri quadrati su 750.000 sono tutelati: nel resto c’è inquinamento provocato da scarichi industriali, trivellazioni, traffico navale e persino dalle conseguenze delle esercitazioni militari».
La traversata della Manica non sembra neanche un’impresa tra le più dure affrontate da Lewis. Che nel luglio 2007 si è gettato nel Polo Nord geografico. Con acque a -2°,
d Durante la nuotata non ho praticamente visto fauna selvatica, rari uccelli, qualche delfino e una tartaruga
d Tutte le spiagge sono inquinate da scarichi industriali, trivellazioni, traffico navale: il governo deve fare la sua parte
Il sostegno
Il rush finale in diretta tv, affiancato in acqua e incoraggiato da altri nuotatori
l’ex Sas ha impiegato 18 minuti e 50 secondi per completare il percorso di un chilometro. Senza muta, solo costume, cuffia e occhialetti per le severe regole imposte dalla Channel Swimming Association, il club per cui è tesserato. «Faceva un cavolo di freddo» raccontò all’epoca. È stato peggio solo nel lago sull’everest, a 5.300 metri, in cui si è lanciato per denunciare «la disattenzione sugli effetti del surriscaldamento».
Ma l’impresa nel Canale? «Una volta che ho passato l’isola di Wight è stata una tempesta dopo l’altra ed è stata davvero dura... Ora vorrei riposarmi ma tra qualche settimana ci sarà un vertice tra governi a Salisburgo. Vorrei esserci per dire che gli oceani sono in grave crisi e se non facciamo qualcosa di serio non potremo salvarli».