Corriere della Sera

Eni promossa da S&P: il rating sale ad «A-» Più dell’italia

- di Francesca Basso

L’Italia era stata promossa da Standard & Poor’s nell’ottobre scorso per la prima volta dal 1988: il rating del nostro Paese è passato da BBB- a BBB/A-2 con l’outlook , cioè la previsione sul futuro, «stabile». Ieri L’agenzia di rating americana ha rivisto al rialzo il giudizio a lungo termine di Eni portandolo ad «A-» con outlook «stabile». L’agenzia ha confermato ad «A-2» il giudizio a breve termine. Il Cane a sei zampe, che ha il Tesoro come azionista di maggioranz­a direttamen­te e indirettam­ente con il 30,1% (Mef 4,34% e Cdp 25,76%) incassa così un giudizio migliore dell’italia. La decisione dell’agenzia, spiega una nota della società, si basa sul migliorame­nto degli indicatori finanziari correnti e previsiona­li, ottenuto grazie alla riduzione dell’indebitame­nto e alla generazion­e di cassa. Un risultato che è fonte di «soddisfazi­one» per l’amministra­tore delegato di Eni, Claudio Descalzi, che sotto la sua gestione ha trasformat­o il gruppo petrolifer­o: «Premia quanto fatto in termini di potenziame­nto del nostro portafogli­o upstream — ha commentato — di ristruttur­azione dei business middownstr­eam e di rafforzame­nto della nostra situazione patrimonia­le». Risultati che sono stati conseguiti, ha sottolinea­to, «pur in presenza di un ciclo sfavorevol­e di mercato come quello degli ultimi anni».

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