Corriere della Sera

La tv di Facebook Watch arriva (anche) in Italia Sfida a Youtube e Netflix

- Martina Pennisi

Era il giugno del 2016. La vice presidente di Facebook per Europa, Medio Oriente e Africa Nicole Medelsohn dichiarò che nel giro di cinque anni sul social network ci sarebbero stati solo video. La profezia, che Mendelsohn bollò in seguito come iperbole, due anni dopo appare realistica: mercoledì, il colosso da 2,2 miliardi di utenti ha lanciato in tutto il mondo la sua «television­e», Facebook Watch.

Si tratta, in sostanza, di una sezione ad hoc del News Feed — il flusso in cui scorre quanto pubblicato da amici o pagine — dedicata solo ai video. L’obiettivo di Menlo Park è sfidare i vari Youtube, Netflix, Amazon Video e Apple, ma anche tv ed editori tradiziona­li, con una fruizione collettiva del formato gradito ai giovanissi­mi. Quindi: emoticon e commenti in tempo reale che si sovrappong­ono agli episodi delle serie, ai tiggì o ai filmati dei creator (gli youtuber se non sei Youtube).

Sulle co-produzioni originali, con cui Menlo Park vuole provare a smarcarsi da fake news e contenuti di qualità scarsa, è già stato investito un miliardo di dollari. Dentro Watch ci sono anche le dirette sportive, sulla quale efficacia online gli italiani sono particolar­mente attenti, visto il recente difficile debutto di Dazn con la Serie A. Facebook, a differenza del discusso rivale britannico, le propone miliardi gli utenti attivi su Facebook In Italia sono circa 30 milioni. Youtube conta 1,5 milioni di utenti attivi gratuitame­nte. In Italia, per ora, dobbiamo appassiona­rci alla Major League di Baseball, essendo i diritti del calcio limitati ad altri Paesi. Stesso discorso per l’informazio­ne o l’intratteni­mento: dai nostri confini ci si deve accontenta­re dei prodotti destinati al mercato americano, mentre si fa scorrere sguardo e polpastrel­lo sui video pubblicati dalle pagine cui si è concesso il pollice alto.

Qualcosa potrebbe cambiare in autunno, quando arriverà anche nel nostro Paese il programma Ad Breaks, che prevede la condivisio­ne degli introiti pubblicita­ri con i creatori ed editori di video (55 per cento delle entrate ai creatori e 45 per cento a Facebook).

@martinapen­nisi

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Video Lanciata un anno fa negli Usa, Facebook Watch diventa globale
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